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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Pio Laghi

Incontro con George W. Bush

Fonte: "Il Regno" n. 7 del 2003

Dal 4 al 6 marzo si è recato negli Stati Uniti il card. Pio Laghi, prefetto emerito della Congregazione per l’educazione cattolica e prima ancora nunzio negli Stati Uniti (1980-1990), in veste di «inviato speciale» di Giovanni Paolo IIpresso il presidente degli Stati Uniti. A Bush, che lo ha ricevuto il 5 marzo, ha portato un messaggio di sua santità e ha illustrato la posizione e le iniziative intraprese dalla Santa Sede per contribuire al disarmo e alla pace in Medio Oriente. Pubblichiamo la dichiarazione rilasciata dal card Laghi al termine dell’incontro (www.vatican.va;nostra traduzione dall’inglese).


Ho avuto il privilegio di ricevere da parte dal santo padre l’incarico di incontrare il presidente George Bush come suo inviato speciale. Gli ho assicurato la grande stima e affetto che il santo padre prova per il popolo americano e gli Stati Uniti d'America.

Lo scopo della mia visita era consegnare un messaggio personale del santo padre al presidente riguardante la crisi irachena, per esporre la posizione della Santa Sede e riferire delle varie iniziative intraprese dalla Santa Sede stessa per contribuire al disarmo e alla pace in Medio Oriente.

Per riguardo nei confronti del presidente e a causa dell'importanza del momento, non mi è possibile discutere in pubblico la sostanza della nostra conversazione, né sono in condizione di fornire il testo della lettera personale del santo padre al presidente.

La Santa Sede sollecita coloro che sono investiti di autorità civile a tenere in attenta considerazione tutti gli aspetti di questa crisi. A tal riguardo, la posizione della Santa Sede presenta due aspetti. Innanzitutto, ritiene che il governo iracheno sia obbligato ad adempiere completamene e pienamente ai suoi obblighi internazionali in riferimento ai diritti umani e al disarmo secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite e nel rispetto delle norme internazionali. In secondo luogo, tali obblighi e il loro adempimento debbono continuare a essere perseguiti sotto l'egida delle Nazioni Unite.

La Santa Sede ritiene che ci siano ancora percorsi di pace possibili nel contesto del vasto patrimonio della legge e delle istituzioni internazionali che esistono a tale scopo. Una decisione riguardo l'uso della forza militare può essere presa solo sotto l'egida delle Nazioni Unite, ma sempre tenendo in considerazione le gravi conseguenze di un tale conflitto armato: la sofferenza della popolazione dell'Iraq e di coloro che sono coinvolti nelle operazioni militari, una maggiore instabilità nella regione e un ulteriore allontanamento fra islam e cristianesimo.

Voglio sottolineare che c'è grande unità su questo grave argomento fra la Santa Sede, i vescovi degli Stati Uniti e la Chiesa in tutto il mondo.

Ho riferito al presidente che oggi, mercoledì delle Ceneri, i cattolici di tutto il mondo stanno seguendo la richiesta del papa di pregare e digiunare in questo giorno per implorare la pace. Il santo padre stesso continua a pregare e spera che tutti i capi che hanno davanti a sé difficili decisioni da prendere siano ispirati nella loro ricerca della pace.


articolo tratto da Il Regno logo

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