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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Roger Etchegaray

Un nuovo apartheid

Fonte: "Il Regno" n. 2 del 2004

Domenica 9 novembre, mons. Jean-Baptiste Gourion, abate del monastero benedettino della Resurrezione ad Abu Gosh (Israele), è stato ordinato vescovo ausiliare del patriarca latino di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah. Il card. Roger Etchegaray ha presenziato su incarico del papa alla cerimonia. Il fatto che mons. Sabbah sia di origine palestinese mentre il suo ausiliare è di origine ebraica è stato occasione per il card. Etchegaray di rendere pubblica una dichiarazione sulla situazione in Terra Santa. Ne riportiamo il testo (red.).*


L’ordinazione episcopale di padre Jean-Baptiste Gourion, abate di Abu Gosh, per mano del patriarca latino di Gerusalemme Michel Sabbah, ha voluto rappresentare da parte del papa Giovanni Paolo II un forte segno di incoraggiamento per le due comunità cattoliche di radice ebraica e araba a essere insieme instancabili operatori della pace fra israeliani e palestinesi. Sono stato veramente lieto di partecipare a questa celebrazione liturgica.

In questa occasione, mi sono recato in pellegrinaggio alla grotta della Natività di Cristo a Betlemme. Ho visitato i luoghi palestinesi dove l’autorità militare israeliana sta per erigere una «chiusura» allo scopo di dare maggiore sicurezza a Gerusalemme, circondando Betlemme. Mi unisco alle proteste di numerosi capi di Chiese di diverse confessioni contro un progetto così insopportabile.

In tutto il paese già una barriera di separazione lunga 150 km disegna inesorabilmente una geografia d’apartheid che fomenta la violenza più che controllarla, lacerando il tessuto umano con gravi conseguenze sociali, economiche, educative e sanitarie. La lotta contro un terrorismo straziante esige, per poterne raggiungere le radici, la collaborazione ostinata e leale fra i due popoli alla ricerca di una stessa pace. E le motivazioni della pace sono più pressanti in Terra santa, perché qui si devono nutrire della visione messianica, nella quale giustizia e pace si abbracceranno per la felicità di tutti, come canta un salmo davidico.

Israeliani e palestinesi, quanto più vi incontro sul vostro suolo insanguinato, tanto più avverto fino a che punto voi abbiate bisogno di pace, voi aspiriate alla pace. Ma non so come gridarlo da sopra i vostri tetti a tutte le genti del mondo intero, che non hanno ancora versato a sufficienza il tributo della loro solidarietà fraterna con le vostre sofferenze e le vostre speranze. Coraggio! a tutti coloro che avanzano sul lungo cammino della pace con la forza dei piccoli gesti di ragionevolezza e di perdono.

* Da La documentation catholique, 2305,1,2004; nostra traduzione del francese.


articolo tratto da Il Regno logo


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