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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Dichiarazioni dell'Unione europea (2006)



Bruxelles, 15 maggio 2006

9001/06 (Presse 126)
2728a Sessione del Consiglio
Affari generali e relazioni esterne
Relazioni esterne
Uganda - Conclusioni del Consiglio dell'Unione europea

Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:

1. Il Consiglio accoglie con favore la tenuta delle prime elezioni pluripartitiche in Uganda dopo 25 anni nonché l'alta partecipazione alle stesse a dimostrazione del forte impegno della popolazione a favore della democrazia pluralistica. Si congratula con il popolo ugandese per le elezioni e con il Presidente Yoweri Museveni in occasione del suo insediamento per un ulteriore mandato quale presidente della Repubblica dell'Uganda.

2. Il Consiglio invita il governo dell'Uganda a proseguire il processo di democratizzazione in un contesto pluripartitico, in particolare per quanto riguarda il funzionamento del Parlamento, il dialogo tra il governo e i partiti di opposizione e il controllo civile delle forze armate in una società democratica. Ribadisce la sua disponibilità a sostenere l'Uganda in tali sforzi, nonché nella lotta contro la corruzione e la povertà. Al riguardo l'UE indica la necessita di una cooperazione e di un dialogo costanti tra l'UE e il governo dell'Uganda nel quadro dell'articolo 8 dell'accordo di Cotonou.

3. Il Consiglio ribadisce la preoccupazione per la prosecuzione del conflitto nell'Uganda settentrionale, che ha provocato gravi problemi di sicurezza e una situazione umanitaria preoccupante. Spetta in primo luogo al governo dell'Uganda occuparsi del conflitto e delle gravi conseguenze umanitarie che esso ha prodotto. L'UE invita il governo ugandese ad accrescere ulteriormente la protezione dei propri cittadini nell'Uganda settentrionale e a promuovere attivamente lo sviluppo economico e sociale della regione.

4. Il Consiglio rileva con preoccupazione che le attività dell'Esercito di liberazione del Signore (LRA) hanno sempre piu assunto una dimensione regionale e costituiscono una minaccia al processo di pace in Sudan e nella Repubblica democratica del Congo (RDC). L'UE invita il governo ugandese a operare attivamente per una soluzione pacifica del conflitto nell'Uganda settentrionale in collaborazione con i paesi della regione e rileva che ciò contribuirebbe fortemente alla promozione di una pace e di una sicurezza durature nella regione dei Grandi Laghi.

5. Il Consiglio esorta il governo dell'Uganda, insieme ai suoi partner internazionali, ad adoperarsi per l'attuazione di una strategia globale che includa gli aspetti politici, umanitari di ricostruzione e di sviluppo e ad affrontare le questioni di sicurezza nell'Uganda settentrionale e nella regione.

6. Il Consiglio accoglie con favore il maggiore coinvolgimento dell'ONU in relazione al conflitto con l'LRA e in particolare le risoluzioni 1653 e 1663 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedono raccomandazioni del Segretario generale dell'ONU volte a contrastare i gruppi armati illegali, incluso l'LRA. Si compiace delle raccomandazioni iniziali formulate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 26 aprile. Il Consiglio si attende un'elaborazione più approfondita di tali proposte, incluso un inviato ad alto livello con competenza regionale, e invita il governo dell'Uganda ad accogliere le raccomandazioni della comunità internazionale volte a porre rapidamente termine al conflitto.

7. In linea con tali raccomandazioni, il Consiglio accoglie con favore l'istituzione da parte del governo ugandese di un comitato misto di monitoraggio per contribuire a migliorare la situazione umanitaria nell'Uganda settentrionale. L'UE, che e stata invitata al riguardo, parteciperà pienamente a tale meccanismo.

8. I comandanti dell'LRA incriminati dalla Corte penale internazionale (CPI) devono essere urgentemente arrestati e consegnati alla giustizia. Il Consiglio invita il governo dell'Uganda e i paesi limitrofi a collaborare per eseguire i mandati di arresto. Il Consiglio esorta inoltre una maggiore partecipazione internazionale del Meccanismo tripartito plus, del Gruppo ristretto e di altri partner regionali e internazionali, in relazione agli aspetti di sicurezza nazionale e regionale del conflitto.

9. Nel ricordare le sue conclusioni sulla RDC del 12 dicembre 2005, il Consiglio ribadisce che il proficuo completamento del processo di transizione nella RDC e essenziale non solo per uno sviluppo pacifico, a lungo termine, democratico della RDC, ma anche per favorire la pace e la stabilita in tutta la regione dei Grandi laghi. Il Consiglio desidera pertanto che l'Uganda continui i suoi sforzi a sostegno della transizione politica nella RDC al fine di migliorare la cooperazione regionale. Invita l'Uganda a rafforzare la cooperazione con l'ONU e a contribuire ad attuare l'embargo sulle armi nella RDC, ad interrompere tutte le relazioni con i gruppi armati stranieri nella RDC e il sostegno agli stessi e ad astenersi da qualsiasi intervento unilaterale nella parte orientale della RDC o da qualsiasi azione che possa compromettere l'avanzamento del processo di transizione nella RDC sostenuto dalla comunità internazionale.

10. L'UE esorta tutte le parti ad intensificare gli sforzi volti a promuovere la cooperazione, la sicurezza e la stabilita regionali nel pieno rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti i paesi della regione dei Grandi Laghi. Condanna la minaccia o l'uso della forza contro l'integrita territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato. L'UE ricorda che la piena osservanza degli obblighi imposti dall'embargo sulle armi nei confronti dei gruppi armati illegali nella RDC e un obbligo per tutti gli Stati della regione.





Bruxelles, 28 febbraio 2006
6823/1/06 REV 1 (Presse 61)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sulle elezioni in Uganda

L'Unione europea constata con soddisfazione che le operazioni di voto nelle elezioni presidenziali e legislative del 23 febbraio 2006 in Uganda si sono svolte in genere in modo pacifico e con un notevole tasso di partecipazione degli elettori. L'Unione europea si compiace dell'organizzazione generalmente di buon livello dello scrutinio da parte della commissione elettorale.

Le elezioni sono una tappa importante del ritorno dell'Uganda alla democrazia pluripartitica. L'Unione europea si congratula con il popolo ugandese per aver testimoniato un chiaro impegno a favore della democrazia. Deplora tuttavia la mancanza di condizioni di parità che ha distinto il processo elettorale nella transizione dal Movimento al pluripartitismo.

L'Unione europea invita tutti gli interessati, segnatamente i candidati, i loro partiti e simpatizzanti a dimostrare un atteggiamento responsabile e a rispettare le procedure costituzionali.

La missione di osservazione elettorale dell'UE resterà in Uganda per controllare tutti gli altri aspetti del processo elettorale, comprese le procedure di ricorso e di denuncia.

L'Unione europea riafferma l'intenzione di continuare a sostenere l'Uganda nei suoi sforzi intesi a rafforzare la democrazia, il buon governo e lo stato di diritto.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia,* i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.

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