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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Dichiarazioni dell'Unione europea (2006)



Bruxelles, 15 maggio 2006

9001/06 (Presse 126)
2728a Sessione del Consiglio
Affari generali e relazioni esterne
Relazioni esterne
Repubblica democratica del Congo - Conclusioni del Consiglio dell'Unione europea

Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:

1. Nell'imminenza delle elezioni nella RDC, il Consiglio ha proceduto ad un esame globale dell'azione esterna dell'UE nella RDC. Il Consiglio ribadisce il suo impegno e l'importanza attribuita allo svolgimento con esito positivo delle elezioni. Il successo della transizione nella RDC avra un impatto notevole sulla pace e sullo sviluppo nella regione dei Grandi Laghi e nell'insieme del continente africano.

2. Il Consiglio plaude al lavoro compiuto dalla Commissione elettorale indipendente (CEI) ed al sostegno offerto dalla MONUC. Prende atto della data del 30 luglio per le elezioni legislative e presidenziali, fissata dalla CEI. Il Consiglio esorta le autorità congolesi a far sì che la data delle elezioni sia rispettata. La CEI dovrebbe parimenti fissare non appena possibile la data di un eventuale secondo turno delle elezioni presidenziali e la data delle elezioni provinciali, nonché quella delle elezioni indirette del Senato. Dovrebbe inoltre essere confermato lo svolgimento di elezioni municipali e locali.

3. Il Consiglio si compiace dello svolgimento di elezioni che dovranno rispondere alle aspirazioni profonde del popolo congolese di eleggere coloro che lo rappresenteranno ai vari livelli delle istituzioni democratiche e di esprimere il proprio voto su programmi e progetti sociali relativi al futuro del paese: pace, sviluppo, sicurezza, buon governo, fine dell'impunità. Esorta tutti i partiti e gli attori politici a condurre una campagna elettorale positiva e all'insegna della speranza e a dar prova di responsabilità nei loro discorsi, evitando di esacerbare le divisioni ed adoperandosi per il mantenimento dell'ordine pubblico e per il rispetto dei diritti dell'uomo. A tale proposito il Consiglio rileva l'importanza del codice di condotta dei partiti politici elaborato nel giugno 2005, che dovrebbe essere oggetto di un'applicazione costante e generalizzata. Al fine di stabilire un contesto favorevole allo svolgimento di elezioni democratiche, il Consiglio ritiene indispensabile adottare tutte le misure atte a garantire il rispetto della liberta d'espressione, anche attraverso un accesso equo ai mezzi d'informazione. Nel contempo, un atteggiamento responsabile da parte di questi ultimi e d'importanza cruciale. L'UE contribuirà al corretto svolgimento delle elezioni mediante l'invio di una missione di osservatori.

4. Il Consiglio ha sempre ritenuto che elezioni il più possibile inclusive siano la migliore garanzia di stabilita postelettorale. Esistono le condizioni affinche tutti coloro che lo desiderano possano parteciparvi. Tuttavia dovrebbe ancora essere votata una legge sul finanziamento dei partiti politici. Il Consiglio esorta tutti i partiti politici, ivi compresi quelli che hanno deciso di non partecipare alle elezioni, ad impegnarsi a rispettare il verdetto delle urne. Tutti dovranno inoltre guardare al futuro in uno spirito di riconciliazione e di consenso nazionale, che veda tutte le forze politiche impegnate nella ricostruzione del paese.

5. Il Consiglio rivolge un appello ai paesi della regione affinché esercitino la loro influenza per contribuire al corretto svolgimento delle elezioni. Il successo della transizione nella RDC e nell'interesse di tutta la regione. A questo proposito il Consiglio si compiace per l'azione continua degli Stati Uniti d'America nel quadro della facilitazione dei lavori della Commissione "Tripartite plus".

6. Il Consiglio ricorda che la responsabilità della sicurezza delle elezioni incombe in primo luogo al governo nazionale di transizione, assistito dalla MONUC. Malgrado i progressi compiuti nella riforma del settore della sicurezza, resta preoccupato per la situazione in varie parti dell'est del paese, in particolare nell'Ituri, nel Kivus e nel Katanga settentrionale, e per l'assenza di taluni gruppi nel processo di integrazione dell'esercito. Il Consiglio esorta le autorità congolesi a proseguire l'integrazione dell'esercito ed a rimediare ai problemi di comando, di disciplina e di impunita, nonche a quelli relativi alla gestione delle finanze e al sostegno sociale. Rammenta altresi che occorre vigilare attentamente sul rispetto dell'embargo sulle armi destinate ai gruppi armati nella RDC, con la supervisione del comitato del Consiglio di sicurezza istituito dalla risoluzione 1533 (2004). Accoglie con soddisfazione l'azione risoluta della CPI nella lotta contro l'impunita nella RDC.

7. Il Consiglio si compiace per l'adozione, in data 25 aprile 2006, della risoluzione 1671 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che autorizza lo spiegamento dell'operazione EUFOR RD Congo per la durata del periodo elettorale nella RDC. Ricorda di aver deciso di avviare tale operazione in risposta alla richiesta delle Nazioni Unite. Tale operazione si prefigge di apportare un sostegno alla MONUC quando questa non disponga di capacita per far fronte a talune situazioni. L'operazione sarà diretta dal quartier generale messo a disposizione dell'UE dalla Germania a Potsdam. Nel periodo elettorale verrà inoltre rafforzata la missione EUPOL Kinshasa, per assistere la polizia congolese nel coordinamento delle attività delle sue unita durante il processo elettorale. L'UE sarà così in grado di apportare un contributo importante ad un clima più stabile e sicuro durante il periodo elettorale.

8. L'operazione EUFOR RD Congo rientra nell'impegno dell'UE a sostegno del processo di transizione nella RDC (l'UE ha fornito piu della meta dei fondi necessari al processo elettorale) e nel settore della sicurezza. Il Consiglio rammenta l'azione condotta ed i risultati ottenuti dalle missioni EUSEC RD Congo in materia di riforma del settore della sicurezza, anche attraverso il progetto di catena dei pagamenti, e dalla EUPOL Kinshasa per la formazione dell'unita integrata di polizia a Kinshasa.

9. Il Consiglio sottolinea che e importante che la comunità internazionale prosegua il suo impegno nella RDC al di la del periodo elettorale, per continuare ad accompagnare la popolazione congolese nella ricostruzione del paese e nel settore della sicurezza. L'Unione europea e determinata a proseguire il proprio sforzo di accompagnamento a sostegno delle autorità che si affermeranno dopo le elezioni. La riforma del settore della sicurezza deve proseguire con la massima determinazione. In particolare, saranno esaminate le opzioni che favoriscono un'impostazione globale delle azioni in tal senso.

10. Il Consiglio esprime i suoi ringraziamenti al Comitato internazionale di accompagnamento della transizione (CIAT), che ha svolto un ruolo determinante nel sostegno alle autorità nella fase di transizione. L'UE resta pronta a collaborare a qualsiasi forma di impegno della comunità internazionale nella RDC nella fase postelettorale.

11. Il Consiglio osserva che lo svolgimento del secondo vertice della regione dei Grandi Laghi e le decisioni che esso e tenuto ad adottare dovrebbero imprimere un nuovo slancio alla ricostruzione della RDC e alla cooperazione regionale.





Bruxelles, 28 marzo 2006
7847/06 (Presse 92)
Dichiarazione della Presidenza, a nome dell'Unione europea,
sull'arresto e il trasferimento di Thomas Lubanga

L'Unione europea esprime soddisfazione per la consegna di Thomas Lubanga Dyilo da parte delle autorità della Repubblica democratica del Congo e per il suo trasferimento, ad opera della Francia, alla Corte penale internazionale il 17 marzo 2006. Lubanga è accusato di crimini di guerra, e in particolare di aver arruolato e coscritto bambini soldato ed averli fatti partecipare attivamente alle ostilità. È il primo sospettato che è stato arrestato e trasferito alla Corte penale internazionale dell'Aja per esservi processato.

Tale arresto rappresenta un risultato importante nella lotta contro l'impunità nella regione dei Grandi laghi, verso il rafforzamento della stabilità a lungo termine nella regione.

Inoltre, tale arresto testimonia l'impegno e il sostegno della comunità internazionale a favore della Repubblica democratica del Congo e dei suoi cittadini nei loro sforzi finalizzati alla pace e alla riconciliazione. Al riguardo, l'UE si compiace del fatto che la Repubblica democratica del Congo si stia preparando alle sue prime elezioni democratiche dopo quarant'anni.

L'arresto e il trasferimento di Lubanga dimostrano che la Corte penale internazionale è pienamente operativa. L'UE confida che la Corte penale internazionale svolgerà un ruolo dissuasivo e opererà come strumento di risoluzione dei conflitti, con il sostegno della comunità internazionale.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.

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