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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

ONU: Dichiarazione per una cultura di pace

 


Dichiarazione per una Cultura della Pace
adottata dall'AG delle Nazioni Unite il 13 settembre 1999 (A/RES/53/243)

 

L’Assemblea Generale,
Facendo riferimento allo Statuto delle Nazioni Unite, nonché agli scopi e ai principi
in esso contenuti,
Facendo inoltre riferimento alla costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, la quale afferma che "dal momento che la
guerra ha inizio nelle teste degli uomini è nella mente degli esseri umani che bisogna
iniziare a costruire la pace",
Facendo ulteriormente riferimento alla Dichiarazione Universale sui Diritti Umani e
ad altri importanti strumenti del sistema delle Nazioni Unite,
Riconoscendo il fatto che la pace non è solo assenza di conflitto, bensì una
condizione che richiede un processo positivo, di partecipazione dinamica, all’interno
del quale il dialogo venga incoraggiato e i conflitti siano risolti in uno spirito di
comprensione e cooperazione reciproca,
Riconoscendo inoltre il fatto che la fine della guerra fredda ha allargato le possibilità
a favore del consolidamento di una cultura della pace,
Esprimendo profonda preoccupazione circa la persistenza e la proliferazione della
violenza e dei conflitti in diverse parti del pianeta,
Riconoscendo la necessità di eliminare tutte le forme di discriminazione e
intolleranza, comprese quelle basate su razza, colore della pelle, sesso, lingua,
religione, opinioni politiche o di altro genere, nazionalità, origine etnica o sociale,
proprietà, disabilità, nascita o altra condizione,
Facendo riferimento alla sua risoluzione 52/15 del 20 Novembre 1997 che
proclamava l’anno 2000 "Anno Internazionale per la Cultura della Pace", e la sua
risoluzione 53/25 del 10 Novembre 1998 che proclamava il periodo 2001 – 2010
"Decennio Internazionale per una Cultura della Pace e della Non Violenza per i
Bambini del Mondo",
Riconoscendo il ruolo importantissimo che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’Educazione, la Scienza e la Cultura continua a ricoprire nella promozione di una
cultura della pace,
Promulga solennemente la presente Dichiarazione per una Cultura della Pace, così
che Governi, organizzazioni internazionali e società civile possano essere guidati
dalle sue norme nelle loro attività per promuovere e consolidare una cultura della
pace nel nuovo millennio.

Articolo 1: Una cultura di pace è un insieme di valori, attitudini, tradizioni e modi di
comportamento e sistemi di vita basati sul:
a. rispetto per la vita, sulla cessazione della violenza e sulla promozione e la pratica
della non violenza tramite l’educazione, il dialogo e la cooperazione;
b. sul pieno rispetto dei principi di sovranità, integrità territoriale e indipendenza
politica degli Stati e sul non intervento in quelle questioni che rientrano
essenzialmente nell’ambito della giurisdizione nazionale di uno Stato, in
conformità con quanto previsto dallo Statuto delle Nazioni Unite e dal diritto
internazionale;
c. sul pieno rispetto e sul progresso di tutti i diritti umani e di tutte le libertà
fondamentali;
d. sull’impegno in favore di una soluzione pacifica dei conflitti;
e. sugli sforzi per soddisfare le esigenze inerenti allo sviluppo e all’ambiente delle
generazioni presenti e future;
f. sul rispetto e sulla promozione del diritto allo sviluppo;
g. sul rispetto e sulla promozione dell’uguaglianza di diritti e opportunità per donne
e uomini;
h. sul rispetto e sulla promozione del diritto di ognuno alla libertà di espressione, di
opinione e di informazione;
i. sull’adesione ai principi di libertà, giustizia, democrazia, tolleranza, solidarietà,
cooperazione, pluralismo, diversità culturale, dialogo e comprensione a tutti i
livelli della società, e fra le nazioni;
e sostenuta da un ambiente nazionale e internazionale favorevole e orientato alla
pace.

Articolo 2: Il cammino verso il pieno sviluppo di una cultura della pace si realizza
attraverso valori, attitudini, tradizioni, modi di comportamento e sistemi di vita che
siano favorevoli alla promozione della pace fra gli individui, i gruppi e le nazioni.

Articolo 3: Il pieno sviluppo di una cultura di pace è totalmente legato alla:
a. promozione di una soluzione pacifica dei conflitti, al rispetto e alla comprensione
reciproca e alla cooperazione internazionale;
b. all’aderenza agli obblighi internazionali, ai sensi dello Statuto e del diritto
internazionale;
c. alla promozione della democrazia, dello sviluppo, del rispetto e della pratica
universale di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali;
d. al mettere in grado le persone di ogni condizione di sviluppare capacità di dialogo,
negoziazione, costruzione del consenso e risoluzione pacifica delle differenze;
e. al rafforzamento delle istituzioni democratiche e all’assicurare una piena
partecipazione al processo di sviluppo;
f. all’eliminazione della povertà e dell’analfabetismo e alla diminuzione delle
disuguaglianze all’interno e fra le nazioni;
g. alla promozione di uno sviluppo economico e sociale sostenibile;
h. all’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne,
mediante una loro cooptazione nei gangli vitali della società e a una loro pari
rappresentanza a tutti i livelli del processo decisionale;
i. al garantire il rispetto, la promozione e la protezione dei diritti dell’infanzia;
j. all’assicurare la libertà dell’informazione a tutti i livelli e nel migliorare l’accesso
a questa risorsa;
k. all’incrementare la trasparenza e la responsabilizzazione dell’azione di governo;
l. all’eliminazione di tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia
e delle manifestazioni di intolleranza ad esse collegate;
m. all’aumentare la comprensione, la tolleranza e la solidarietà fra tutte le civiltà, i
popoli e le culture, comprendendo all’interno di questo processo anche le
minoranze etniche, religiose e linguistiche;
n. alla piena realizzazione dei diritti di tutti i popoli, compresi quelli che vivono in
regimi coloniali o sotto altre forme di dominazione od occupazione straniera, a
quell’autodeterminazione che viene tutelata dallo Statuto e inclusa nelle
convenzioni internazionali sui diritti umani, come pure nella Dichiarazione sulla
Concessione dell’Indipendenza ai Paesi e ai Popoli Colonizzati, contenuta nella
risoluzione dell’Assemblea Generale 1514 (XV) del 14 Dicembre 1960.

Articolo 4: L’istruzione, di ogni grado, costituisce uno dei principali strumenti per
costruire una cultura di pace. In questo contesto è di particolare importanza
l’educazione ai diritti umani.

Articolo 5: I Governi hanno un ruolo di fondamentale importanza nel promuovere e
consolidare una cultura di pace.

Articolo 6: La società civile ha bisogno di essere pienamente interessata nello
sviluppo al massimo grado di una cultura di pace.

Articolo 7: Il ruolo educativo e informativo dei media contribuisce alla promozione
di una cultura di pace.

Articolo 8: Un ruolo chiave nella promozione di una cultura di pace compete a
genitori, insegnanti, politici, giornalisti, organismi e gruppi religiosi, agli intellettuali,
a quanti sono impegnati in attività scientifiche, filosofiche, creative e artistiche, a chi
opera nel settore sanitario e in quello umanitario, agli assistenti sociali, ai managers a
vari livelli come pure alle organizzazioni non governative;

Articolo 9: Le Nazioni Unite dovranno continuare a rivestire un ruolo chiave nella
promozione e nel rafforzamento di una cultura di pace nel mondo intero.

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