Criticare israele, vuol dire essere antisemita?
Criticare Israele, vuol dire essere antisemita?
di Monique Eckmann
Haute école de Travail Social - Institut d’études sociales, Ginevra
Traduzione dal francese a cura di Ernesto Perillo
Questo contributo vuole offrire alcune piste di riflessione su questioni che regolarmente si pongono quando si parla di Israele, di antisemitismo e di Shoah: "Criticare Israele, vuol dire essere antisemita?"; "Non si può criticare Israele senza essere accusato di antisemitismo!"; "Come le vittime della Shoah, le vittime di ieri possono fare quel che fanno oggi?" Tali questioni sono spia di un'inquietudine che oscilla tra il dubbio e l'indignazione in rapporto sia all'antisemitismo che al conflitto del Vicino-Oriente, conflitto che sembra preoccupare gli Europei più di ogni altro al mondo.
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- Criticare Israele, vuol dire essere antisemita? (56 Kb - Formato pdf)Monique Eckmann - Fonte: Haute école de Travail Social - Institut d’études sociales, GinevraL'autrice vuol dimostrare che criticare la politica dello stato di Israele non significa essere entisemita.Il documento è in formato PDF, un formato universale: può essere letto da ogni computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader". Per salvare il documento cliccare sul link del titolo con il tasto destro del mouse e selezionare il comando "Salva oggetto con nome" (PC), oppure cliccare tenendo premuto Ctrl + tasto Mela e scegliere "Salva collegamento come" (Mac).