UNA LUCE BRILLA NELLE TENEBRE
UNA LUCE BRILLA NELLE TENEBRE
Canto iniziale
G: Le tante luci che circondano la nostra vita di tutti i giorni non sempre ci conducono nel profondo della nostra esistenza , molto spesso ci abbagliano, ci confondono e ci conducono a una vita di superficie. La luce che seguirono i Magi riempì di grandissima gioia il loro cuore. Lasciamoci guidare anche noi dalla Parola perché la vera luce, Gesù Cristo, illumini e attraversi la nostra vita.
Inno cantato o recitato
Al primo chiarore del giorno,
vestite di luce e silenzio,
le cose si destan dal buio,
com'era al principio del mondo.
E noi che di notte vegliammo,
attenti alla fede del mondo,
protesi al ritorno di Cristo,
or verso la luce guardiamo.
O Cristo, splendore del Padre,
vivissima luce divina,
in Te ci vestiam di speranza,
viviamo di gioia e d'amore.
Al Padre cantiamo la lode,
al Figlio che è luce da luce;
e gloria allo Spirito santo,
che regna nei secoli. Amen.
Dalla lettera di S. Paolo a Tito (2.11,13)
È apparsa, infatti, la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo, il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
Responsorio
II Verbo di Dio si è fatto carne *
è venuto ad abitare in mezzo a noi
Dalla sua "pienezza noi tutti abbiamo ricevuto *
è venuto ad abitare in mezzo a noi
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo *
è venuto ad abitare in mezzo a noi
Ant: Ecco oggi è apparso: è il Cristo Signore *
Dio da Dio, Luce da Luce.
Egli si manifestò nella carne, *
fu giustificato nello spirito.
Apparve agli angeli, *
fu annunziato alle genti.
Fu creduto nel mondo, *
fu assunto nella gloria. Gloria.
Ant: Ecco oggi è apparso: è il Cristo Signore *
Dio da Dio, Luce da Luce.
Ant: Si allieti la terra assetata ed esulti il deserto *
ecco il Salvatore che i profeti predissero
Is 9,1-6
II popolo che camminava nelle tenebre *
vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa *
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia *
hai aumentato la letizia.
gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete *
e come si gioisce quando si divide il bottino.
Poiché tu, come al tempo di Madian, *
hai spezzato il giogo che l'opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle *
e il bastone dell'aguzzino.
Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia
e ogni mantello macchiato di sangue *
sarà bruciato, sarà esca del fuoco.
poiché un bambino è nato per noi, *
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno del potere,
ed è chiamato: "Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, * Principe della pace";
grande sarà il suo dominio *
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno
che egli viene a consolidare e rafforzare *
con il diritto e la giustizia, ora e sempre;
questo farà lo zelo *
del Signore degli eserciti. Gloria.
Ant: Si allieti la terra assetata ed esulti il deserto *
ecco il Salvatore che i profeti predissero
Preghiamo
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera e nella luce del Verbo che pone la sua tenda tra noi rischiara le tenebre dei nostri cuori. Per lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Dai discorsi di Paolo VI
L'Incarnazione può sembrare a prima vista un peso troppo grande per
l'intelligenza umana. San Tommaso lo dice chiaramente: "Di tutte le opere
divine è quella che sorpassa di più la ragione umana, perché
non si può immaginare nulla di più ammirabile" (Summa contra
Gent. 4,27). Ma questa verità sublime non abbaglia lo spirito che l'accoglie
umilmente; essa lo rischiara di una luce nuova e superiore. In questa luce l'uomo
comprende il suo destino, vede la ragione della sua esistenza, la possibilità
di uscire dalla sua miseria, di raggiungere il fine dei suoi sforzi. Vede anche
il valore delle creature, l'aiuto o l'ostacolo che esse possono costituire per
lui nel suo cammino verso Dio. Qui, e soprattutto qui, il mistero del Natale
esercita la sua azione unificante. E, scrutandolo più profondamente,
il credente vi trova non solo una spiegazione, fra le tante, del destino dell'uomo,
ma la spiegazione definitiva: non vi è che un salvatore, non vi è
che una salvezza e questa salvezza, lungi dall'essere riservata a una nazione
privilegiata, è proposta a tutti. L'anima del credente si sente penetrata
da un sentimento di fraternità universale; comprende in che cosa consista
la vera unità del destino umano, come è nei disegni di Dio che
ci manifesta l'Incarnazione. Essa coglie il principio fondamentale d'unione
dell'uomo con Dio e degli uomini fra loro; il Natale diviene per lei ciò
che veramente è: più che mistero d'unione, mistero d'unità.
Da dove procede questo mistero, dove ha la sua sorgente? Diciamo una parola
che spiega tutto: è l'effetto dell'amore.
Così il Fanciullo divino ci rivela l'ultima parola del mistero: Dio si
è incarnato perché ha amato l'uomo e ha voluto salvarlo. Si può
accettare o rifiutare l'amore. Ma se lo si accetta, esso apporta al cuore una
pace e una gioia indescrivibile: "Pace agli uomini di buona volontà".
Pausa di silenzio
G: Al Padre, che nel suo Figlio ci ha rivelato il suo amore, con cuore
vigilante e pieno di gioia eleviamo la nostra preghiera:
Rit: Ascoltaci Signore.
Fa' o Signore che impariamo a riconoscere e ad accogliere nel nostro cuore il tuo progetto d'amore per ciascuno di noi. Ti preghiamo.
Fa' o Signore che sappiamo tenere accesa in noi la luce che Gesù è venuto a portare nel mondo e che la nostra testimonianza di vita possa illuminare di speranza e di pace le persone che ci vivono accanto o si trovano ad affrontare situazioni difficili. Ti preghiamo.
Preghiamo
O Dio, che hai posto a fondamento dell'opera di salvezza l'incarnazione del tuo Verbo, dona all'umanità le grazie che ti implora e fa' che tutti gli uomini riconoscano, come unico nome che la nostra speranza può invocare, il nome del tuo Figlio unigenito, Gesù Cristo che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Voce solista o insieme
"E il Verbo si fece carne". Ciò è divenuto verità
nella stalla di Betlemme. Ma si è adempiuto anche in un'altra forma.
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna".
Il Salvatore, ben sapendo che siamo uomini e rimaniamo uomini quotidianamente
alle prese con le nostre debolezze, viene in aiuto alla nostra umanità
in maniera veramente divina. Come il corpo terreno ha bisogno del pane quotidiano,
così anche la vita divina aspira in noi ad essere continuamente alimentata.
"Questo è il pane vivo, che è disceso dal cielo". Chi
lo fa veramente il suo pane quotidiano, in lui si compie quotidianamente il
mistero del Natale, l'incarnazione del Verbo.
(Edith Stein, II mistero del Natale)
Canto finale
(a cura delle Carmelitane Scalze di Legnano, MI - da La Fiaccola, 12.2008)