La Spagna indaga ministri israeliani per crimini di guerra
MADRID (29 gennaio) – La Spagna è la prima ad avviare un'offensiva giudiziaria internazionale contro Israele, all'indomani dell'ultima guerra di Gaza: il giudice Fernando Andreu della Audiencia Nacional, il più importante tribunale spagnolo, ha annunciato oggi di avere avviato indagini per presunti «crimini di guerra» contro gli attuali ministri israeliani Benyamin Ben Eliezer e Avi Dichter e contro 5 alti ufficiali dello stato ebraico.
I sette sono indagati in nome della legge sulla competenza universale della giustizia spagnola per il bombardamento il 22 luglio 2002 di un edificio di Gaza City, deciso per uccidere il comandante militare di Hamas fondatore delle Brigate Al Qassam Sallah Shedade. Un F16 con la stella di David sganciò una bomba da una tonnellata sopra il palazzo - che venne disintegrato - in cui si trovava il dirigente di Hamas. L'attacco fece però ingenti «danni collaterali»: oltre a Shedade, un «capo terrorista» responsabile di decine di attentati per Israele, vennero uccisi 14 civili. Più di 100 i feriti.
Con Ben Eliezer, allora ministro della difesa nel governo del premier Ariel Sharon, oggi titolare del portafoglio delle infrastrutture nazionali, ed a Avi Dichter, ex-capo dei servizi segreti interni dello Shin Bet, ora ministro della sicurezza interna, sono indagati da Andreu - che ha accolto una denuncia in questo senso del Comitato palestinese per i diritti umani - cinque alti responsabili militari al momento della strage di Gaza: il capo dell'aeronautica Dan Halutz, l'uomo che diede l'ordine di sganciare la bomba, il capo di stato maggiore Moshe Yaalon, il comandante della regione Sud Doron Almog, il generale Mike Herzog e il consigliere per la sicurezza nazionale di Sharon Giora Eiland.
La vicenda aveva suscitato già allora polemiche in Israele: sinistra e pacifisti avevano accusato Halutz - che poi divenne capo di stato maggiore nel 2006 e si dimise dopo la disastrosa guerra in Libano - di un uso sproporzionato della forza. Halutz aveva risposto alle critiche affermando che l'attacco contro Shedade, nonostante le vittime civili, non gli «impediva di dormire».
Il giudice Andreu ha annunciato che trasmetterà due rogatorie a Israele per poter interrogare gli indagati e effettuare accertamenti sui fatti del 2002. Ma sembra assai improbabile che da Gerusalemme riceva luce verde, o perfino una risposta. La linea costante dello stato ebraico, che si ritiene impegnato in una guerra contro il terrorismo, è sempre stata di impedire che suoi dirigenti politici o militari potessero essere indagati all'estero.
Il ministro della difesa e leader laburista Ehud Barak in una nota ha definito «delirante» l'iniziativa del giudice Andreu e annunciato che farà di tutto per farla annullare. Il capo dell'opposizione Benyamin Netanyahu, dato dai sondaggi quale probabile vincitore delle prossime politiche, ha parlato di «una vera assurdità». L'iniziativa spagnola, ha aggiunto, «ridicolizza il diritto internazionale».
Per la stampa di Tel Aviv, tuttavia, lo stato ebraico teme ora, dopo l'ultima sanguinosa offensiva a Gaza contro Hamas, una raffica di denunce per crimini contro l'umanità contro i suoi comandanti militari in nome della giustizia universale in diversi paesi del mondo.
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=14251&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=#
(Il MESSAGGERO.IT 29-01-2009 )