"Ma voi, chi dite che io sia?"
Estate: tempo di ilenzio, per ascoltare grandi domande
"MA VOI, CHI DITE CHE IO SIA"
Saluto e introduzione
Guida: Tante sono le domande che ogni giorno affiorano dalle profondità
del nostro cuore e reclamano risposta. Alcune sono importanti, altre meno; alcune
sono essenziali, altre più superficiali. Tutte rivelano comunque una
parte di noi, esprimono i desideri che ci abitano e che sovente determinano
le nostre scelte.
Ora vogliamo fare silenzio, metterci in ascolto e lasciare che sia Gesù,
l'unico Maestro, ad interrogare noi. Sapremo rispondergli? La domanda che ci
pone è decisiva e mette in gioco tutta la nostra vita.
Inno
Cantico NT 11 (Fil 2,6-11)
Ant. Se confesserai che Gesù è il Signore *
e crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti,
sarai salvo.
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *
non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso, t assumendo la condizione di servo *
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte *
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato *
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi *
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, *
a gloria di Dio Padre.
Gloria...
Si ripete l'antifona.
Dal Vangelo secondo Marco (8,27-38)
Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: "La gente, chi dice che io sia?". Ed essi gli risposero: "Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti". Ed egli domandava loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". Pietro gli rispose: "Tu sei il Cristo". E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: "Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini". Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: "Se qualcuno vuoi venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi".
Che rapporto c'è tra me e Lui?
Dai Discorsi di Paolo VI, (14 marzo 1965)
"Chi dite che sia il Figlio dell'uomo?". La stessa richiesta ripetiamola
anche a noi. Ecco che il Vangelo diventa incalzante e urgente sulle nostre anime:
chi pensiamo che sia Gesù? Chi è Gesù in se stesso? La
mente corre al catechismo. Sì, ricordiamo che Gesù è il
Figlio di Dio fatto uomo. Ma sappiamo noi bene che cosa ciò vuoi significare?
E inoltre: se Gesù è Dio fatto uomo, la meraviglia delle meraviglie,
chi egli è per me? Che rapporto c'è tra me e lui? Devo occuparmi
di lui? Lo incontro nel cammino della mia vita? È legato al mio destino?
Non basta.
Noi che abbiamo questo grandissimo e dolcissimo nome da ripetere a noi stessi;
noi che siamo fedeli; noi che crediamo in Cristo; noi sappiamo bene chi è?
Sapremo dirgli una parola diretta ed esatta; chiamarlo veramente per nome; chiamarlo
Maestro, Pastore; invocarlo quale luce dell'anima e ripetergli: tu sei il Salvatore?
Sentire, cioè, che egli è necessario, e noi non possiamo fare
a meno di lui; è la nostra fortuna, la nostra gioia e felicità,
promessa e speranza; la nostra via, verità e vita? Riusciremo a dirlo
bene, completamente?
Meditazione
Inno a Cristo
(Paolo VI - 29 novembre 1970)
"Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivo;
Tu sei il rivelatore di Dio invisibile,
il primogenito di ogni creatura,
il fondamento di ogni cosa;
Tu sei il Maestro dell'umanità.
Tu sei il Redentore:
Tu sei nato, sei morto, sei risorto per noi;
Tu sei il centro della storia e del mondo;
Tu sei colui che ci conosce e ci ama;
Tu sei il compagno e l'amico
della nostra vita;
Tu sei l'uomo del dolore e della speranza;
Tu sei colui che deve venire
e che deve essere un giorno
il nostro giudice,
e, noi speriamo, la nostra felicità.
Io non finirei mai di parlare di Te;
Tu sei la luce, la verità, anzi;
Tu sei "la Via, la Verità e la Vita";
Tu sei il pane, la fonte dell'acqua viva
per la nostra fame e la nostra sete;
Tu sei il pastore, la nostra guida,
il nostro esempio, il nostro conforto,
il nostro fratello,
Gesù Cristo...: io ti annuncio!
Tu sei il principio e la fine: l'alfa e l'omega;
Tu sei il re del nuovo mondo;
Tu sei il segreto della storia;
Tu sei la chiave dei nostri destini;
Tu sei il mediatore,
il ponte fra la terra e il cielo;
Tu sei per antonomasia il Figlio dell'uomo,
perché Tu sei il Figlio di Dio, eterno, infinito;
Tu sei il figlio di Maria,
la benedetta tra tutte le donne,
tua madre nella carne, e madre nostra
nella partecipazione
allo Spirito del Corpo Mistico.
Io voglio gridare: Gesù Cristo!
Voglio celebrarti, o Cristo,
non soltanto per ciò che Tu sei per te stesso,
ma esaltarti ed amarti
p er ciò che Tu sei per noi,
per ciascuno di noi, per ciascun popolo
e per ciascuna civiltà.
Tu sei il nostro Salvatore,
Tu sei il nostro supremo benefattore,
Tu sei il nostro liberatore,
Tu ci sei necessario,
per essere degni e veri nell'ordine temporale
e uomini salvati
ed elevati all'ordine sovrannaturale. Amen".
Padre nostro...
Orazione
O Dio, nostro Padre, noi vorremmo saper rispondere alla domanda che oggi e sempre il tuo amatissimo Figlio rivolge a noi. Donaci il tuo Spirito perché, illuminati dalla sua sapienza, sappiamo riconoscere in lui il Cristo e proclamare con le parole e con le opere che Egli è il Signore, a gloria e lode del tuo nome. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Congedo e canto finale
(A cura delle Benedettine del monastero "Regina Pacis" di Saint Oyen,
Aosta - in "La Fiaccola", giugno 2009)