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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Stato Centrale governato dalla maggioranza Autoctona Cingalese (di credo buddista)
Il governo dello Sri Lanka supporta la maggioranza Cingalese e non tollera le richieste di indipendenza e autodeterminazione che la minoranza Tamil pretende. Il forte desiderio di autonomia dei Tamil ha spesso provocato forti reazioni da parte del governo.
Nel 1972, infatti, la nuova Costituzione introdusse il Buddismo come religione di stato e abolì l’articolo 29 della vecchia Costituzione, che garantiva i diritti delle minoranze. Le tensioni etnico-religiose sono cosi scoppiate in una vera e propria guerra civile. Nel 1983 le forze governative effettuarono un’operazione di pulizia etnica che causò la morte di oltre 600 tamil.
Un accordo per il cessate il fuoco fu firmato il 23 Febbraio 2002, grazie alla mediazione del governo norvegese, ma i poteri politici da garantire agli otto distretti Tamil del Nord-Est non sono mai stati definiti esplicitamente, costruendo cosi un fragile equilibrio, tuttora molto instabile.

I due terzi dei cingalesi si oppongono all'attuale processo di pace, sostenuto invece dal 90% dei tamil, il tentativo di un accordo di pace viene spesso vissuto dai cingalesi come una resa di fronte al «terrorismo».
I cingalesi percepiscono la propria isola come la culla del buddismo theravada: si sentono depositari di un'eredità culturale che secondo loro rischia di essere assorbita dal mondo indiano a cui sono legati dai tamil induisti.

Minoranza Tamil (circa il 20%, sono di origine indiana e di religione indù)
I Tamil originari dello Sri Lanka rappresentano la maggioranza nel nord est del paese, e complessivamente costituiscono il 12% della popolazione. Il gruppo è rimasto nella sua regione d’origine, con scarsi movimenti migratori, ed è stato molto condizionato negli ultimi anni dal flusso migratorio dei cingalesi in direzione delle loro terre tradizionali di residenza.
Questo gruppo è distinto dai tamil originari dell’India, che costituisce un altro 6% della popolazione, e vive nel centro del paese. Sono considerati come due gruppi distinti, anche se hanno in comune la lingua e la religione (entrambi i gruppi sono indù e parlano Tamil, mentre i cingalesi sono generalmente buddisti ed hanno una loro lingua). I problemi dei Tamil di origine indiana sono differenti da quelli provenienti dallo Sri Lnka. Dopo l’indipendenza, ai Tamil indiani sono stati negati i diritti di cittadinanza. In genere, perché venivano percepiti dalla maggioranza cingalese come stranieri. A seguito degli sforzi compiuti dall’India e dallo Sri Lanka per dare a queste persone la cittadinanza di uno dei due paesi, si è arrivati all’accordo Bandaranaike-Gandhi nel 1974. A seguito di questo accordo, nel 1980, 500.000 Tamil di origine indiana sono ritornati nel loro paese di origine.
Nello sforzo di proteggere la loro cultura ed assicurare egual diritti, i Tamil hanno iniziato ad esercitare pressione perché si porti a termine l’autonomia. Partiti politici come il TULF, usano metodi convenzionali come partecipazione alle coalizioni di governo per raggiungere i loro obiettivi, mentre alcuni militanti Tamil chiedono la creazione di uno Stato totalmente indipendente nel nordest spesso usando la violenza.

Le rivendicazioni di autonomia dei Tamil, sollecitate dai ripetuti soprusi e violenze subite, hanno portato, nel 1983, ad una vera e propria guerra civile che, alternata a brevi periodi di tregua e nonostante le continue negoziazioni, ha provocato più di 70.000 morti (tra cui il Primo Ministro Rajiv Gandhi, ucciso in un attentato suicida attribuito ad un giovane vicino ai Tamil) e un milione di profughi e sfollati. I ribelli Tamil, uniti nella formazione politica e militare delle “Tigri per la liberazione della nazione Tamil” le (LTTE), combattono con atrocità per rivendicare la loro autonomia, queste atrocità sono tra l’altro aggravate dalla presenza, tra le fila delle tigri, di numerosi bambini e adolescenti, arruolati, spesso forzatamente, e addestrati ad uccidere e a farsi uccidere.
L’esercito ribelle, è formato in gran parte da giovani donne e bambini. Ci sono almeno tremila donne-Tigre che combattono nell’esercito ribelle.
Una delle guerre civili più sanguinose è stata dunque combattuta da ragazzini di 12/ 13 anni che vengono reclutati dagli ufficiali addetti che li spingono ad intraprendere l’addestramento militare sconsigliando loro di parlarne ai genitori.
I Tamil considerano il 1983 come l’anno nel quale le tensioni con il governo centrale diventano guerra aperta, in seguito all’uccisione, in un attentato, di tredici militari governativi.
Successivamente a questa data si sono registrati anche i primi spostamenti di rifugiati Tamil verso il Nord-Est dell’isola, nelle zone sotto controllo diretto dell’ala armata dei ribelli (LTTE).
Dal 1983 al 1987 il LTTE ha combattuto contro il governo, dal 1987 al 1990 contro le truppe d'intervento indiane e contro altri partiti tamil, poi di nuovo contro l'esercito statale. Da settembre 2002 sono in corso negoziati di pace. Dal 2000 infatti la Norvegia si prende carico di far da mediatrice alla guerra infinita tra cingalesi e tamil: nel 2002 Oslo ottiene il risultato di uno storico cessate il fuoco, che, per quanto poco rispettato, regge, almeno sulla carta.

Attori esterni coinvolti nel conflitto
L’india ha giocato un ruolo molto importante in questo conflitto, fino a intervenire militarmente nell’isola (1987-1990), inviando a Jaffna un contingente di forze di pace chiamato Indian Peace Keeping Force (Ipkf) in aiuto delle forze armate cingalesi. Per questo motivo, nel 1991 Rajiv Gandhi venne assassinato da un commando suicida dell’Ltte mentre stava tenendo un comizio elettorale in Tamil Nadu.
Gli Stati Uniti supportano l'India nel conflitto Indo-Pakistano prendendo parte alle esercitazioni militari con l'india.Attualmente gli USA intervengono nel movimento separatista dello Sri Lanka in due modi. Quello che direttamente gli USA dichiarano è che loro sono contro la divisione dello Sri Lanka e il terrorismo. Di conseguenza il LTTE è un'organizzazione fuorilegge negli USA. In questo modo gli USA hanno vinto i cuori di molti Srilankesi. Nel frattempo essi aiutano l'espansione del LTTE in altri modi. Uno di questi è quello di utilizzare la Norvegia per mediare.
La Norvegia gioca il ruolo di mediatrice in questo conflitto e nel 2002 a Oslo ottiene un importante cessate il fuoco.

Numero dei Morti e intensità del Conflitto:
La guerra ultraventennale ha causato finora 65mila morti. Alle violenze tra soldati governativi e ribelli si sono aggiunti gli scontri interni ai gruppi guerriglieri.
In tutto il periodo del conflitto, come spesso accade nelle guerre civili, il governo e la guerriglia hanno rivaleggiato in abusi: torture, stupri e sparizioni. Tra il ’96 e il ’97 si è scoperto che la polizia ha arrestato e poi fatto sparire 600 persone ed una fossa comune con 400 cadaveri è stata trovata un anno più tardi nella città settentrionale di Chemmani.

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