Armi per la guerra
Armi per la guerra
Per fare la guerra sono stati studiati e specializzati alcuni strumenti specifici
che chiamiamo armi. Di seguito una semplice e naturalmente incompleta catalogazione
che offre però un panorama del percorso di riarmo che l'umanità
sta continuando.
1. Armi convenzionali
2. Armi biologiche - chimiche - batteriologiche
3. Armi Nucleari
4. Armi a energia - laser - microonde
5. Armi "non-letali"
1- Armi convenzionali
Armi leggere
Un Panel di esperti dell'ONU ha proposto una definizione di armi
leggere da cui viene tratta la seguente classificazione:
"Le armi leggere o di piccolo calibro sono di diverso tipo: vanno dalle
armi bianche (coltelli o machete) alle armi di calibro immediatamente inferiore
a quelle recensite nel Registro delle armi convenzionali delle Nazioni Unite,
ad esempio i mortai inferiori a 100 millimetri. Le armi qui considerate sono
essenzialmente le armi da fuoco, leggere o di piccolo calibro, fabbricate secondo
delle caratteristiche militari così da essere utilizzate come strumenti
di guerra mortali.
Sono utilizzate da tutte le forze armate, compresi i corpi di sicurezza interna,
ad esempio per la protezione o l'autodifesa, gli scontri ravvicinati, i tiri
diretti ed indiretti e contro i mezzi terrestri o aerei se relativamente vicini.
Per armi di piccolo calibro intendiamo, in linea generale, le armi individuali,
e per armi leggere quelle collettive."
1) Armi di piccolo calibro:
revolvers e pistole automatiche;
fucili e carabine;
mitragliatrici;
fucili d'assalto;
mitragliatrici leggere.
2) Armi leggere:
mitragliatori pesanti;
lanciagranate portatili applicabili a fucili d'assalto o fissi;
cannoni antiaerei portatili;
cannoni anticarro portatili, fucili senza rinculo;
lanciamissili e lanciarazzi anticarro portatili;
lanciamissili antiaerei portatili;
mortai di calibro inferiore a 100 millimetri.
3) Munizioni ed esplosivi:
cartucce e munizioni per armi di piccolo calibro;
proiettili e missili per armi leggere;
contenitori portatili di missili o proiettili monouso per sistemi antiaerei
o anticarro;
bombe a mano antiuomo e anticarro;
mine terrestri;
esplosivi.
Nel 1998 un allegato all'"Azione Comune" adottata dal Consiglio dell'Unione Europea ha proposto un'altra definizione di armi leggere.
a) Armi di piccolo calibro ed accessori concepiti per uso
militare:
mitragliatrici (compresi le mitragliatrici pesanti);
mitragliette, comprese le pistole mitragliatrici;
fucili automatici;
fucili semiautomatici, se sono concepiti e/o messi sul mercato come modelli
per forze armate;
moderatori di suono (silenziatori).
b) Armi leggere portatili individuali o collettive:
cannoni (compresi i cannoni automatici), obici e mortai di calibro inferiore
a 100mm;
lanciagranate;
armi leggere anticarro, armi senza rinculo (razzi lanciati con dispositivi da
spalla)
missili anticarro e lanciatori;
missili antiaerei/sistemi di difesa aerea portatili (Manpads)."
Missili a testata convenzionale
I missili sono le armi più precise e a maggior gittata, ma anche le più complesse e costose. Si distinguono dai razzi per la presenza di un sistema di guida e dai proiettili e dalle bombe intelligenti per la presenza del propulsore.
I sistemi di guida si distinguono in:
- teleguida, il missile è diretto da un operatore che inquadra il bersaglio
con il radar o con il mirino ottico. Questo sistema funziona solo sulle brevi
distanze;
- a guida radar semi-attiva, il missile capta l'eco riflesso del bersaglio illuminato
dal potente radar dell'unità di lancio;
- sensori laser, il missile si dirige verso il bersaglio illuminato dai disegnatori
laser esterni;
- radar attivo, il missile aggancia e insegue il bersaglio grazie ai sensori
infrarossi (IR) attratti dal calore dei motori o i sistemi TV, che fissano la
fisionomia del bersaglio. Questo sistema è adatto sulle brevi distanze,
di giorno e in condizioni atmosferiche buone.
Navi
Le navi sono definibili come piattaforme di sistemi d'arma, in quanto oltre ad essere equipaggiate con propri sistemi d'arma (missili superfice-aria e cannoni a tiro rapido) imbarcano elicotteri ed aerei, tanti quanti è capace di contenerne lo scafo. Le navi sono classificabili in base al ruolo operativo, al tipo di armi e al dislocamento (peso della massa d'acqua spostata da una nave; equivale al peso della nave carica):
Sottomarino: tutte le navi progettate principalmente per condurre operazioni militari sott'acqua ed equipaggiate con siluri a lunga gittata e, per quelli nucleari, lanciamissili balistici.
Navi da combattimento: tutte le navi di superficie con 1.000 tonnellate
di dislocamento e sistemi d'arma da guerra, oltre a quelli necessari per l'autodifesa.
Questa categoria comprende: le portaerei, sono definite tali solo le navi che
hanno un ponte di volo che occupa oltre i 2/3 della lunghezza della nave. Le
navi con un ponte di volo più corto sono definite come portaelicotteri;
il cacciatorpediniere (con stazza minore di 8.000 t) che guida formazioni di
fregate e scorta unità maggiori ed a cui normalmente è affidata
la difesa contro missili e aerei - è provvisto di missili antinave e
contraerei a lunga gittata - e talvolta la caccia ai sottomarini;
l'incrociatore (di stazza maggiore di 8.000 t) è la nave comando della
squadra navale ed è provvisto dello stesso tipo, ma in quantità
maggiore, di sistemi d'arma del cacciatorpediniere; la fregata (con stazza minore
di 8.000 t) a cui è normalmente è affidata la difesa contro i
sottomarini e la scorta ai convogli e alle formazioni navali.
Navi da ricognizione: tutte quelle navi il cui compito principale
è quello di pattugliare le acque territoriali e le zone d'attracco.
Questa categoria comprende: le corvette (600-1000 t) che trasportano sistemi
d'arma e svolgono compiti di pattugliamento nelle marine occidentali;
le motovedette lanciamissili, equipaggiate con rampe di lancio fisse e sistemi
di controllo.
In base alla stazza, queste navi possono essere ulteriormente suddivise in tre
classi: offshore (più di 600 t), coastal (300-600 t), inshore (meno di
300 t).
Cacciamine: tutte quelle navi equipaggiate per la bonifica delle acque dalle mine marine. In base alla stazza, queste navi possono essere ulteriormente suddivise in tre classi: offshore (più di 600 t), coastal (300-600 t), inshore (meno di 300 t).
Navi anfibie: tutte quelle navi specificatamente progettate ed equipaggiate per sbarcare truppe con relativo equipaggiamento su spiagge prive di porti o punti d'attracco organizzati, impiegando mezzi da sbarco o elicotteri. Le navi anfibie si distinguono dai mezzi da sbarco perché al contrario di questi hanno la capacità di compiere traversate oceaniche e di sbarcare truppe e mezzi pronti per combattere.
Veicoli da combattimento
I veicoli da combattimento sono progettati ed equipaggiati per
garantire mobilità e protezione agli uomini e all'armamento che trasportano.
Le caratteristiche principali sono: l'elevata mobilità fuoristrada e
la capacità di danneggiare pesantemente vaste aree in poco tempo.
I veicoli da combattimento si dividono in:
- Carro armato (Main Battle Tank - MBT ): veicolo da combattimento
corazzato e cingolato, che vuoto pesa almeno 16.5 tonnellate metriche, armato
con un cannone trasversale con 360° di libertà di almeno di 75 mm
di calibro.
- Autoblindo (Armoured Combact Vehicle - ACV): fuoristrada da combattimento
corazzato. Questa categoria include:
1. Autoblindo pesante (Heavy Armoured Combact Vehicle - HACV): veicolo da combattimento
corazzato che vuoto pesa più di 6 tonnellate metriche e che dispone di
un cannone a tiro rapido di almeno 75 mm di calibro.
2. Autoblindo della fanteria (Armoured Infantry Fighting Vehicle - AIFV): veicolo
da combattimento corazzato, progettato ed equipaggiato per trasportare un plotone
di fanteria, armato con un cannone a tiro rapido di almeno 20 mm di calibro.
3. Autoblindo per trasporto truppe (Armoured Personnel Carrier - APC): veicolo
da combattimento leggero e corazzato, progettato ed equipaggiato per trasportare
un plotone di fanteria, armato con un cannone a tiro rapido di almeno 20 mm
di calibro.
Velivoli da combattimento
I velivoli da combattimento si dividono in:
A) Aerei, basati sul principio dell'ala fissa che consente solo il volo orizzontale.
A loro volta si suddividono in:
1.Aerei da combattimento che assolvono due ruoli principali: la
caccia agli aerei nemici e l'attacco al suolo.
I caccia, che hanno il compito di conquistare il controllo dei cieli della battaglia,
dispongono di un sistema radar avanzato, di cannoncini e missili a corto raggio,
di missili a guida radar per l'ingaggio a media distanza, e di motori che li
spingono a Mach 2-2,5 (cioè 2-2,5 volte la velocità del suono)
e li consentono di raggiungere rapidamente alte quote (fino a 10.000 metri al
minuto).
Le migliori prestazioni in questa classe sono quelle fornite dal MiG-29 Fulcrum
di produzione sovietica, dal F-15 Eagle prodotto dagli americani e dal Mirage
2000 di produzione francese.
L'attacco al suolo, che ha come obiettivo quello di distruggere gli accasermamenti,
i depositi di armi e mezzi, le postazioni fortificate, il naviglio leggero,
è svolto da aerei da appoggio tattico, armati da cannoncini, bombe, razzi
e missili.
2. Bombardieri che in base al raggio d'azione si dividono in:
a) Bombardieri a lungo raggio, sono aerei a raggio intercontinentale, capaci di percorrere una distanza superiore a 5.000 km senza rifornimento, di grandi dimensioni, destinati al trasporto di bombe e missili, convenzionali o nucleari, che possono superare anche i 10.000 Kg, contro obiettivi terrestri e navali di una certa importanza;
b) Bombardieri a medio raggio, sono aerei capaci di percorrere una distanza compresa tra 1.000 e 5.000 km senza rifornimento, destinati al trasporto di bombe e missili, convenzionali o nucleari, che possono superare anche i 10.000 Kg;
c) Bombardieri a corto raggio sono aerei capaci di percorrere una distanza minore di 1.000 km senza rifornimento, destinati al trasporto di bombe e missili, convenzionali o nucleari, che possono superare anche i 10.000 Kg.
B) Elicotteri, basati sul principio dell'ala rotante che consente di volare verticalmente. Rispetto agli aerei, raggiungono velocità minori, hanno una ridotta autonomia e non possono imbarcare grandi carichi, però sfuggono più facilmente alla contraerea nemica grazie alla loro capacità di sfruttare i rilievi del terreno. Gli elicotteri da combattimento sono equipaggiati con sistemi integrati di controllo del fuoco e di mira per missili controcarro, aria-terra e aria-aria. Gli elicotteri da supporto sono equipaggiati con sistemi d'arma per l'autodifesa, ma non dispongono di sistemi integrati di controllo del fuoco e di mira. Gli elicotteri da trasporto sono adibiti al trasporto di truppe o al rifornimento logistico, dispongono di armamento leggero per l'autodifesa, ma possono anche essere disarmati.
Artiglieria
Il complesso delle armi da fuoco pesanti viene chiamato "artiglieria".
I pezzi di artiglieria si distinguono in base alla forma della traiettoria:
tesa (cannone),
curva (obice),
molto curva (mortaio).
La lunghezza della bocca da fuoco (la canna) è misurata in rapporto al
calibro: i cannoni sono lunghi più di 20 volte il loro calibro, gli obici
più di 12, i mortai meno di 12.
2- Armi Biologiche - Chimiche - Batteriologiche
Armi Biologiche
Nel 1969 le Nazioni Unite hanno definito le armi biologiche come organismi viventi, di qualsiasi natura, o sostanze infette derivate da questi organismi che hanno lo scopo di produrre malattie e morte in uomini, animali o piante, e la cui efficacia dipende dalla capacità di moltiplicarsi nella persona, animale o pianta attaccata.
Le armi batteriologiche si dividono in cinque categorie:
1. virus (ebola, marburg, vaiolo e la febbre gialla);
2. batteri (antrace, brucellosi, colera, peste,tularemia);
3. microrganismi Rickettisiae (tifo; febbre Q);
4. veleni ricavati dai funghi;
5. tossine, che altro non sono che molecole prodotte dagli esseri viventi (ricina,
botulino).
I batteri e i virus, replicandosi all'interno dell'organismo e spargendosi in altri, provocano epidemie; le tossine causano avvelenamenti, che in quanto tali non sono trasmissibili. Un'altra classificazione può esser fatta tenendo conto delle modalità di trasmissione: aerea (come l'antrace); con acqua o cibo (come la dissenteria e il colera) oppure attraverso insetti come pulci e zecche (tifo e febbre gialla).
Armi chimiche
Le armi chimiche sono definite dalle Nazioni Unite come ogni agente
chimico, allo stato gassoso, liquido o solido, che possa essere utilizzato a
causa dei suoi effetti tossici su persone, animali e piante.
Le armi chimiche possono essere classificate in generazioni e in base agli effetti
che provocano. Alla prima generazione appartengono:
gas asfissianti, non persistenti che attaccano l'apparato respiratorio come
il fosgene, il disfogene e la cloropicrina
gas antimetabolizzanti, che attaccano il sangue come l'acido prussico.
Sono la seconda generazione di armi chimiche:
gas vescicanti. Essi sono persistenti, cioè rimangono nel territorio
nel quale vengono diffusi contaminandolo. Provocano grandi vesciche infette,
da qui il loro nome. I più noti sono l'iprite e la lewisite, spesso usati
insieme.
L'ultima generazione, la più letale:
gas nervini, che attaccano il sistema nervoso e uccidono in pochissimo tempo.
I nervini si dividono in due categorie: gli agenti-G, non persistenti ed assorbiti
per inalazione come il Tabun, il Sarin e il Soman, scoperti dai Tedeschi; e
gli agenti-V persistenti e assorbiti tramite la pelle, il più conosciuto
e pericoloso è il VX, scoperto dagli Inglesi.
Al confine delle armi chimiche si collocano i gas molestanti (harrasing agents), come i comuni lacrimogeni usati dalle polizie di tutto il mondo, progettati per causare un'invalidità temporanea e senza conseguenze future. Il confine è abbastanza labile, la Convenzione vieta l'utilizzo di tali agenti in operazioni di guerra, ma potrebbe essere facile il contrario, ovvero camuffare un agente chimico con un gas molestante. non sufficientemente sperimentato, le cui conseguenze sono andate ben oltre, uccidendo non solo i terroristi, ma anche molti ostaggi.
3- Armi Nucleari
Le armi nucleari si suddividono sostanzialmente in tre categorie:
a) le armi nucleari "strategiche", che comprendono
quelle trasportate da missili a gittata intercontinentale basati al suolo (ICBM),
i missili a lunga gittata basati su sommergibili (SLBM), e le bombe trasportate
dai bombardieri a lungo raggio d'azione (bombers);
b) le armi nucleari "tattiche", che comprendono i missili a
breve gittata e antiareri, le bombe trasportate da aeroplani (aventi raggio
d'azione non intercontinentale), i proiettili d'artiglieria, le mine e le armi
navali (bombe in profondità, siluri, missili);
c) le armi nucleari "intermedie", costituite dai missili cruise
e balistici con gittata appunto intermedia, dai 500 ai 5500 km secondo la definizione
del trattato Inf che ha di fatto abolito l'utilizzo di questo genere di arma
nucleare.
4- Armi a energia - laser - microonde
Per "armi ad energia diretta" si intende una classe
di armamenti che comprende numerosi dispositivi capaci di indirizzare sui bersagli,
in modo molto preciso ed efficace, svariate forme di energia non cinetica.
In sostanza, piuttosto che colpire l'obiettivo con un proiettile, o mediante
la forza d'urto di un'esplosione, questi dispositivi inviano sul bersaglio radiazioni
elettromagnetiche, od onde acustiche, o plasma ad elevata energia, o raggi laser.
Gli effetti legati all'uso di tali armi possono essere sia letali che non letali,
mentre i campi d'applicazione variano dalla difesa antiaerea alla tutela dell'ordine
pubblico.
Breve rassegna delle principali nuove tecnologie:
Le "armi ad energia diretta" (Directed Energy Weapons)
Le armi Laser
Tactical High Energy Laser (THEL)
Airborne Laser (ABL)
Space-Based High-energy Laser (HEL)
I Laser a raggi ultravioletti
Laser ZEUS
Armi al plasma e ad impulsi
Armi a microonde
Active Denial System o "raggio del dolore"
E-Bombs, Electromagnetic Pulse, High Powered Microwave (HPM)
5- Armi "non letali"
A partire dal 1990 si è assistito ad una rapida accelerazione della ricerca nel settore delle cosiddette armi non-letali (NLW o ANL). Premesso che l'accostamento del termine "arma" alla locuzione "non letale" è intrinsecamente contraddittorio, in special modo se si ha riguardo agli effetti che questi mezzi possono produrre, per "armi non letali" si intendono quelle "esplicitamente progettate ed impiegate con lo scopo primario di inabilitare le persone e i mezzi rendendo minima la probabilità di causare loro danni permanenti".
Armi acustiche
Le armi "a colla"
Mine non-letali contenenti sostanze irritanti o azionanti meccanismi immobilizzanti.
Schiume paralizzanti.
Stimolazioni ed illusioni ottiche.
Sistemi acustici ad infrasuoni e ad ultrasuoni.
Supercaustici.
Taser, ossia armi elettriche portatili.
Cannoni ad acqua elettrizzata.
Munizioni di gomma e plastica
…