Strumenti di animazione

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

LRA (Lord's Resistance Army)
Il LRA - prima chiamato Lord’s Salvation Army, poi United Salvation Christian Army e infine, nel 1994, Esercito di Resistenza del Signore (Lord’s Resistance Army, LRA) - ha iniziato ad emergere all’attenzione delle cronache nazionali e internazionali come gruppo di ribelli nel 1987, sotto la guida di Joseph Kony, di etnia Acholi. Dal 1989, il LRA è rimasto l’unico principale gruppo di ribelli che si contrappone al Governo del Presidente Museveni, sebbene, quando questi ha preso il potere nel 1986, più di dodici erano i gruppi insurrezionali esistenti. Il LRA, con basi nel sud Sudan, ha agito fino al 2003 nel nord Uganda, nei territori Acholi, allorquando sono stati distribuiti anche alle etnie Lango e Teso. Inizialmente era stata Alice Lakwena, zia di Joseph Kony, a guidare l’esercito dei guerriglieri Acholi (l’“Esercito dello Spirito Santo”) contro le truppe di Museveni fino alle porte di Kampala, alla fine del 1987. A seguito della disfatta, Alice Lakwena si rifugia in Kenya. E’ allora che Kony, prendendo il comando dei rivoltosi, inizia a ricorrere all’uso della violenza. Mentre Alice Lakwena, grazie al suo carisma e all’enorme influenza esercitata sulle folle, aveva dalla sua la disponibilità di nuove reclute, Kony si vide spesso costretto ad arruolare con la violenza i bambini nella fila del suo esercito. Kony si sente un messia unto da Dio, chiamato a raccogliere la popolazione Acholi (attraverso una propaganda dai connotati moralistici) contro il nemico comune (Museveni e il suo governo). L’iniziale supporto da parte del popolo Acholi, è venuto meno in seguito al cambiamento degli obiettivi (da militari a civili) negli attacchi nel 1992. Da allora, il LRA è sopravissuto grazie a fondi stranieri e all’utilizzo di bambini soldato. L’LRA ha infatti ricevuto assistenza militare (mezzi e uomini) dalla Forze Armate sudanesi, come rappresaglia per il sostegno dato dall’Uganda all’Esercito popolare per la liberazione del Sudan (Sudan Peoples’ Liberation Movement/Army, SPLA/A) - il maggiore partito antigovernativo per la liberazione del sud Sudan. Ma i recenti accordi di pace – sottoscritti a Nairobi, tra i Governi dell’Uganda e del Sudan - indicano l’evidente cambio di rotta da parte del Governo sudanese e come il supporto, precedentemente elargito (sin dal 1994), sia finito o per lo meno si sia notevolmente ridotto. Nonostante ciò, oltre l’80% dei bambini (sottratti con la forza dalle proprie case) continua ad essere schierato tra le fila dell’esercito del LRA. Le motivazioni che spingono tuttora Joseph Kony e i suoi accoliti nella prosecuzione dei combattimenti non sono chiare. Alcuni sostengono che la lotta abbia finalità politiche, ma Kony non è mai stato capace di costruire un coerente e consistente programma politico e di indicare obiettivi da perseguire. Altri credono che i comandanti del LRA siano motivati dai proclami di Kony, che afferma di essere lo spirito prescelto da Dio per “ripulire” la terra Acholi e assumere la direzione del Governo dell’Uganda, imponendo un governo basato sul rispetto dei Dieci Comandamenti. Altri ancora pensano che Kony e i suoi capi siano semplicemente i signori della guerra e che combattano per sopravvivere e temano le conseguenze di un eventuale resa.

Le principali basi della LRA sono nel sud del Sudan che per anni ha fornito ai ribelli armi e supporto logistico, nonostante il differente credo religioso. Infatti il Sudan è governato da un regime musulmano. Le motivazioni risiedono nei contrasti tra Sudan e Uganda, che a sua volta ha sempre finanziato i ribelli dello SPLA (Sudan People's Liberation Army), che da vent'anni lotta per il potere nel sud del Sudan.

NRA/M (National Resistance Army/Movement) E’ stato fondato da Yoweri Museveni come movimento insurrezionale nel 1981, dopo che lo stesso Museveni aveva denunciato che vi erano stati dei brogli elettorali durante le elezioni del 1981. Dopo cinque anni di guerra civile, il NRA ha contribuito alla destituzione di Milton Obote (che aveva negoziato l’indipendenza del paese nel 1962). Dopo un brevissimo periodo in cui il potere è stato in mano ad un gruppo ribelle, guidato da Tito Okello, Museveni è salito al potere, dopo aver “licenziato” il rivale, alla fine di gennaio 1986. Dopo le elezioni presidenziali del 1996, che hanno confermato ancora Museveni, l’NRA ha cambiato il nome in Uganda People’s Defence Force (UPDF). La politica del UPDF di arruolare ragazzi (di ambo i sessi) di 15 anni è stata oggetto di critiche da parte della comunità internazionale, nonostante l’Uganda abbia ratificato il 6 maggio 2002 il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo (siglato il 25 maggio 2000). La ratifica è stata fatta con riserva, “il Governo della Repubblica d’Uganda dichiara che l’età minima per il reclutamento di persone nelle forze armate è stabilito, per legge, a 18 anni. Il reclutamento è completamente e di diritto volontario ed è eseguito con il pieno consenso informato delle persone reclutate. Non esiste coscrizione obbligatoria in Uganda. Il Governo si riserva il diritto in ogni momento e con ogni mezzo di notificazione indirizzato al Segretario Generale delle Nazioni Unite, di aggiungere, emendare o rafforzare la seguente dichiarazione”.

Numero dei morti e intensità del conflitto
Si calcola che finora razzie e scontri abbiano causato 100.000 vittime ed 1.200.000 sfollati, senza contare il dramma dei bambini rapiti: i maschi vengono addestrati come piccoli soldati mentre le femmine divengono schiave sessuali dei ribelli. I metodi di addestramento sono brutali: i bambini, spesso drogati, sono costretti a mutilare ed uccidere con il machete, per non incorrere in punizioni gravissime o addirittura essere uccisi a loro volta. In battaglia portano una pietra in tasca che dovrebbe, in caso di pericolo, innalzare una montagna di fronte a loro come protezione dal nemico ed una bottiglia d'acqua con un bastoncino che, versata, dovrebbe creare un fiume che disperda le pallottole degli avversari. Mai ritirarsi di fronte alla battaglia dice la dottrina di Kony che, comunque, rimane ben al riparo nelle retrovie a compiere le sue divinazioni.

Footer

A cura di Caritas Italiana (tel. +39 06 66177001 - fax +39 06 66177602 - e-mail comunicazione@caritasitaliana.it) e Pax Christi (tel. +39 055 2020375 - fax +39 055 2020608 - e-mail info@paxchristi.it)