CRIS

Lavoro di analisi e commento sul libro bianco per una politica europa della comunicazione (studenti del corso di laurea specialistica in Comunicazione delle organizzazioni complesse, Padova

Claudia Padovani

Università degli Studi di Padova

Corso di Laurea Specialistica in

COMUNICAZIONE DELLE OGANIZZAZIONI COMPLESSE

Lavoro di analisi e commento realizzato dagli studenti del corso di Comunicazione Internazionale sul


LIBRO BIANCO

SU UNA POLITICA EUROPEA DI COMUNICAZIONE

(presentato dalla Commissione Europea

Bruxelles, 01.02.2006

COM(2006) 35 final)














Coordinamento di Claudia Padovani

Con la partecipazione degli studenti di Comunicazione Internazionale (aa 2005-2006)

Ringraziamo per il loro contributo le colleghe Arjuna Tuzzi e Giorgia Nesti

Le origini di una interessante pratica di cittadinanza europea

Curato dal Commissario Europeo alla Comunicazione, Margot Wallstrom1, il Libro Bianco su una Politica di Comunicazione è l’ultimo in ordine di tempo di una serie di iniziative volute dall’esecutivo dell’Unione Europea per migliorare le relazioni tra i cittadini dei paesi membri e le istituzioni comunitarie. Nel luglio 2005 è uscito il Piano d’Azione per migliorare la comunicazione della Commissione, seguito in ottobre dal Piano D: per la democrazia, il dialogo e il dibattito2 e in novembre dal Forum degli Stakeholders dal titolo Colmare il divario: come avvicinare l’Europa e i suoi cittadini3.

Partendo dal riconoscimento che “… la comunicazione dell’Europa con i suoi cittadini non è riuscita a stare al passo” con le trasformazioni che hanno coinvolto l’Europa negli ultimi due decenni e che vi è “… una grande distanza tra l’unione Europea e i suoi cittadini”, la Commissione propone di attivare processi di comunicazione efficace e di dialogo. Attraverso il Libro Bianco, vengono proposti orientamenti e invitate tutte le “parti in causa” a contribuire a trovare soluzioni per tale distanza; soluzioni e proposte che saranno raccolte attraverso un processo di consultazione aperta4 cui tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

Cogliendo questa opportunità di esercitare il nostro diritto di espressione in quanto cittadini europei, con gli studenti del corso di Comunicazione Internazionale (Laurea Specialistica in Comunicazione delle Organizzazioni Complesse, Università di Padova) abbiamo pensato di dedicare tempo ed energie a leggere, rileggere, smontare e ricostruire il Libro Bianco, al fine di poter rispondere con competenza e in maniera costruttiva all’invito che la Commissione Europea ci ha rivolto.

Siamo partiti da una prima lettura del documento e da alcune osservazioni generali. Fra queste il carattere alquanto ripetitivo, astratto e scontato delle affermazioni contenute nel Libro Bianco; ma anche l’importanza del tema della comunicazione rispetto al progetto Europeo e quindi la positiva consapevolezza che le istituzioni europee manifestano nell’affrontare un percorso complesso fatto della necessità di distinguere fra accesso e partecipazione che si intende offrire ai cittadini, di attenzione alle minoranze, di ascolto e di relazioni da instaurare nel lungo termine, di integrazione fra processi di comunicazione e contenuto della comunicazione.

In un secondo momento si è organizzata una divisione del lavoro di approfondimento che riprendesse alcuni degli argomenti affrontati durante il corso di Comunicazione Internazionale dell’anno accademico 2005-2006.

Nel ricostruire i paesaggi articolati e multidimensionali della comunicazione in epoca globale, ci si è soffermati sulla dimensione dei diritti umani, e in particolare dei diritti di comunicazione, come chiave attraverso cui poter interpretare e valutare gli attuali orientamenti politici relativi allo sviluppo della società della conoscenza e dell’informazione e al superamento dei diversi divari, inclusi quelli digitali.

Ci si è soffermati anche sulle trasformazioni che coinvolgono la scena politica internazionale, in cui sempre più gli stati-nazione sono affiancati da altri soggetti (imprese private, organizzazioni internazionali, forme associative della società civile) nella identificazione e definizione dei problemi e nella ricerca di soluzioni. Il cosiddetto “approccio multi-stakeholder” sta diventando una sfida tanto per le istituzioni (locali, nazionali e internazionali) quanto per tutti quei “key players” che sono chiamati a forme diverse di partecipazione nei processi politici.

Ci si è soffermati, infine, su alcune questioni problematiche legate agli sviluppi delle tecnologie di informazione e comunicazione (opportunità e sfide), e sulle implicazioni che la convergenza digitale fra i diversi strumenti del comunicare avrà tanto per lo spazio di definizione delle relative politiche quanto nel favorire la partecipazione dei cittadini.

Si è pensato, perciò, di sviluppare una lettura critica del Libro Bianco, che indagasse se e in che modo questi aspetti siano presenti nel documento e quale e quanta coerenza si possa riscontrare tra quanto affermato in termini di principio e le proposte operative presentate.

Ci si è attenuti, nel condurre le analisi, alla struttura del Libro Bianco, che è suddiviso in due parti: I. Mettere la comunicazione al servizio dei cittadini e II. Andare avanti. Questa seconda parte è a sua volta articolata in cinque sezioni – 1. definizione di principi comuni; 2. coinvolgere i cittadini; 3. collaborazione con i media e utilizzo delle nuove tecnologie; 4. comprensione dell’opinione pubblica europea; 5. cooperazione – ciascuna delle quali presenta una descrizione della situazione e un riquadro con alcune proposte.

Si è partiti così da alcune domande generali (o questioni controverse) organizzando il lavoro di approfondimento in 3 macro gruppi:

diritti e principi: nel Libro Bianco si indicano il diritto all’informazione e i principi di inclusione, diversità e partecipazione come elementi fondanti di una politica di comunicazione dell’unione. Ci si chiesti, partendo d questa affermazione, come vengono considerati i diritti fondamentali, e in particolare i diritti di comunicazione nel documento? Quali proposte concrete per la loro realizzazione sono espresse? Come viene articolata l’interazione fra diritti fondamentali e principi che dovrebbero guidare la politica di comunicazione dell’Unione? Si è cercato di individuare elementi positivi e criticità che dal libro Bianco emergono relativamente ai singoli principi (attraverso una analisi del tipo: elemtni positivi, elementi critici, opportunità e rischi – SWOT). Alla fine della Prima parte sono sintetizzati in una tabella gli aspetti positivi, negati e le opportunità che complessivamente riguardano i principi indicati nel Libro Bianco
la dimensione multi-stakeholder: il Libro Bianco cita più volte le “parti in causa” e i soggetti interessati che dovrebbero essere coinvolti, toccati o inclusi nella politica di comunicazione. Il tema degli “stakeholders” è tema complesso e merita un’indagine specifica, che è stata condotta chiedendosi: quali sono i “key players” individuati e citati nel documento? Come sono articolate le variegate categorie degli stakeholders e quali funzioni sono previste per i diversi attori individuati? E ancora: quali interazioni sono state realizzate in materia di comunicazione in Europa e quali sono previste fra i diversi soggetti? E quale dovrebbero essere, secondo la Commissione, la natura, la direzione e la modalità di queste interazioni? In sintesi si è cercato di rispondere alla domanda: quale idea di partecipazione la Commissione presenta attraverso questo documento, in relazione al CHI, al COME e al PER-CHE-COSA della partecipazione?
aspetti problematici: un elemento evidente è il prevalere, nelle diverse sezioni del Libro Bianco, della parte descrittiva e propositiva su quell’analisi critica indispensabile per comprendere le cause di talune situazioni problematiche e poter quindi individuare soluzioni appropriate. Per colmare questa lacuna si sono sviluppati alcuni approfondimenti tematici su: il tema della formazione e dell’educazione civica; il sistema dei media in Europa; la governance europea come governance multilivello e il ruolo degli enti locali; come concepire e “misurare” l’opinione pubblica; potenzialità e sfide degli strumenti di comunicazione, fra on-line e off-line.

Ciascun gruppo si è diviso in sottogruppi specifici (complessivamente 13) che hanno cercato di fornire risposte ai quesiti centrali e ad una serie di sottoquesiti che emergevano dall’analisi. Il lavoro è stato svolto attraverso analisi testuali approfondite, discussioni in classe e attraverso la costruzione di tabelle di sintesi che facilitassero la visualizzazione di quanto emergeva dalle riflessioni. Per ciascun argomento si è poi provveduto a sintetizzare gli esiti dell’indagine e a fornire alcuni commenti e suggerimenti per integrare il Libro Bianco, specialmente nella parte progettuale.

Quanto segue in questo lavoro è dunque diviso in tre parti:

Parte I – DIRITTI E PRINCIPI

Parte II – LA DIMENSIONE MULTI-STAKEHOLDER

Parte III – ASPETTI PROBLEMATICI

Ogni contributo è identificabile attraverso il titolo e il nome di chi ha partecipato alla stesura; ed è strutturato in maniera da indicare: le domande di ricerca iniziali e le modalità di lavoro seguite; gli aspetti risultati rilevanti nell’osservazione, una sintesi grafica di quanto evidenziato nell’analisi (tabelle o grafici), per concludere con commenti e proposte (evidenziati nel testo).

Alla fine si trova una sezione di sintesi in cui sono evidenziati i principali problemi riscontrati nel Libro Bianco e nel modo in cui sono affrontati in quel documenti aspetti cruciali per la riduzione della distanza esistente fra cittadini e istituzioni europee. Si presentano anche una serie di proposte operative, sia per integrare il Libro Bianco che per portare avanti in maniera concreta l’impegno dei diversi stakeholder nella direzione di una migliore comunicazione e dialogo fra cittadini e istituzioni.

In fondo sono allegate alcune appendici, relativi ad approfondimenti specifici. In particolare sulla dimensione di genere e sulla governance multi-livello nel contesto europeo.

Ringrazio gli studenti del corso di Comunicazione Internazionale, per la dedizione, l’intelligenza e l’interesse dimostrati. Questa piccola esperienza conferma la convinzione che la cittadinanza europea sia soprattutto qualche cosa da “costruire facendo” più che un argomento da dibattere in termini teorici …

Claudia Padovani

DSSP, Università di Padova

claudia.padovani@unipd.it

Lavoro di analisi e commento realizzato dagli studenti del corso di Comunicazione Internazionale sul


LIBRO BIANCO

SU UNA POLITICA EUROPEA DI COMUNICAZIONE

(presentato dalla Commissione Europea

Bruxelles, 01.02.2006

COM(2006) 35 final)


PARTE I

DIRITTI E PRINCIPI

Lavoro di analisi e commento realizzato dagli studenti del corso di Comunicazione Internazionale sul


LIBRO BIANCO

SU UNA POLITICA EUROPEA DI COMUNICAZIONE

(presentato dalla Commissione Europea

Bruxelles, 01.02.2006

COM(2006) 35 final)


PARTE II

LA DIMENSIONE MULTI-STAKEHOLDER

Lavoro di analisi e commento realizzato dagli studenti del corso di Comunicazione Internazionale sul


LIBRO BIANCO

SU UNA POLITICA EUROPEA DI COMUNICAZIONE

(presentato dalla Commissione Europea

Bruxelles, 01.02.2006

COM(2006) 35 final)


PARTE III

ASPETTI PROBLEMATICI