CRIS

Diritti di comunicazione nella società dell'informazione

La società dell’informazione, ci dicono, è la promessa di una società nuova, basata sulla conoscenza e la promessa di vantaggi inaspettati per l’educazione, la salute, lo sviluppo, la democrazia e molto altro.

I flussi della conoscenza dovrebbero collegare i centri principali con ogni villaggio e, viceversa, le aree periferiche con quelle centrali.
Ma la realtà, se le tendenze attuali continueranno, rischia di essere molto diversa e il sogno potrebbe diventare un incubo:
- I frutti della creatività umana – dalle università ai mezzi di comunicazione, dalla medicina tradizionale alla musica – vengono continuamente privatizzati, la proprietà si concentra nelle mani di pochi gruppi giganteschi e l’accesso è di fatto ristretto a quanti possono permettersi di pagare.
- Lo spettro per le onde radio, la televisione e le telecomunicazioni vengono suddivise e vendute al miglior offerente.
- Internet, un tempo promessa di una nuova sfera pubblica, è sempre più uno spazio commerciale e controllato.
- I media, resi omogenei in tutto il mondo, vendono consumismo alla gente e vendono la gente ai pubblicitari

Molti temono che l’approccio attuale alla società dell’informazione sia in realtà un’espansione continua del controllo esercitato dalle grandi imprese, che nascondono il dissenso e costruiscono il consenso. Gli interessi dei grandi gruppi hanno trovato rappresentanza nelle sedi decisionali, dove i governi sono relegati al ruolo di spettatori fra monoliti industriali che lottano per conquistare la fetta maggiore della torta.
Pochissima attenzione si presta alla regolazione internazionale e alle implicazioni che tutto questo avrà per la gente comune e per lo sviluppo sociale.

Nonostante questo la gente in tutto il mondo sta sviluppando una nuova visione della società dell’informazione, una visione centrata sui diritti umani. Nuove forme e nuovi strumenti di comunicazione vengono utilizzati per costruire comunità globali a partire dalle realtà locali, per scambiare conoscenze, amplificare le voci rese marginali, organizzare e rafforzare la partecipazione e celebrare la diversità culturale e intellettuale.

Dobbiamo scegliere, e poi iniziare a costruire, la società dell’informazione che vogliamo. Sarà una società comoda per le élite globali ma che escluderà regolarmente la maggioranza della gente? O sarà una società capace di promuovere lo sviluppo sostenibile, i diritti umani, la dignità delle persone?
Il diritto a comunicare è un diritto umano universale, ed è sostegno al godimento di tutti gli altri diritti. L’emergere dalla società dell’informazione deve vedere questo diritto esteso e rafforzato a beneficio di tutti.

WSIS - World Summit on the Information Society - Il Summit

Molti summit delle Nazioni Unite sono stati organizzati in questi anni, quali quello di Rio sull’ambiente e quello di Pechino sulle donne. Ora si sta organizzando un Summit Mondiale sulla Società dell’Informazione (WSIS), che si terrà a Ginevra nel dicembre 2003 e a Tunisi nel 2005.
L’obiettivo è: ”Sviluppare una visione e una comprensione comune della società dell’informazione … e stilare un piano di azione strategico per promuovere l’adattamento alla nuova società” (si veda il sito http://wsis.itu.int).
La società civile deve assumere un ruolo di primo piano nel promuovere una visione della società dell’informazione che sia centrata sulle persone e i loro diritti.

LA MISSIONE DI CRIS

La campagna CRIS è stata lanciata nel novembre 2001 come una iniziativa della Piattaforma per il diritto a comunicare, un luogo di incontro fra organizzazioni nongovernative internazionali che operano nell’ambito dei media e della comunicazione. Per CRIS, il Summit rappresenta un mezzo e non un fine: le questioni con cui ci stiamo confrontando sono molto più complesse di quanto possa essere discusso in quella sede. Tuttavia il Summit offre un buon punto di partenza.
La nostra visione della società dell’informazione si fonda sul diritto a comunicare, come mezzo per sostenere i diritti umani e rafforzare la vita delle persone e delle comunità, da un punto di vista sociale, economico e culturale.
E’ fondamentale che le organizzazioni della società civile si mettano insieme per contribuire a costruire una società dell’informazione basata sui principi della trasparenza, della diversità, della partecipazione e della giustizia sociale ed economica; una società capace di dare voce alle diverse prospettive culturali, regionali e di genere.
Il Summit Mondiale sulla Società dell’Informazione rappresenta un forum importante per promuovere questo obiettivo. Noi aspiriamo ad ampliare l’agenda e gli obiettivi del Summit in particolare sulle questioni legate ai media e alla comunicazione, e ad incoraggiare la partecipazione di un ampio spettro di gruppi della società civile in questo processo.

Quali sono i temi e le azioni?
Porre i diritti umani al centro della società dell’informazione significa operare su diversi fronti. CRIS si concentra su temi ed azioni che coinvolgono direttamente la vita delle persone quali: o rafforzare il dominio pubblico, assicurando che l’informazione e la conoscenza siano effettivamente al servizio dello sviluppo umano; o assicurare un accesso economicamente sostenibile e un uso effettivo delle reti elettroniche nel contesto dello sviluppo, ad esempio attraverso una regolamentazione innovativa e significativa e l’investimento pubblico; o assicurare ed estendere i beni comuni globali, per le trasmissioni e le telecomunicazioni, per assicurare che questa risorsa pubblica non venga venduta a privati; o istituire una governance trasparente e democratica della società dell’informazione dal livello locale fino a quello globale; o controllare le forme di sorveglianza e di censura, siano esse di natura governativa o commerciale; o sostenere i media di comunità, sia media tradizionali che nuovi media.
CRIS crea lo spazio perché la società civile rifletta, si colleghi, e agisca nella società dell’informazione, attraverso tre pilastri di azione:
- accrescendo la consapevolezza, educando, stimolando il dibattito su aspetti chiave, in particolare legati ai diritti umani e allo sviluppo;
- facilitando e incoraggiando la mobilitazione della società civile su questi temi, perché si attivi in molteplici forum e a livelli diversi;
- discutendo, elaborando e precisando le posizioni della società civile in rapporto al Summit, e svolgendo attività di lobby per la loro realizzazione.

Tutto questo include la produzione di materiali di discussione, risorse web interattive, partecipazione e organizzazione di seminari, lo scambio di informazioni, le attività di lobby e di advocacy.

Che cosa posso fare io?
CRIS è una campagna aperta che raccoglie gruppi già esistenti e singoli attivisti.
E’ strutturata in gruppi di lavoro e in gruppi tematici, con reti nazionali e regionali a sostegno di iniziative locali.
Puoi contattarci a act@crisinfo.org o visitare il sito http://crisinfo.org
o ancora scrivere a
CRIS Campaign c/o WACC 357
Kennington lane, Londra
SE11 5QY, UK

In Italia: cris@unimondo.org -- http://www.cris-italia.info

Organizzazioni promotrici: Platform for Communication Rights (Convenor); ALAI, ALER, APC, AMARC, CAMECO, CCNS, EED International, ECCR, FEMNET, GlobalCN, IWTC, IPS, MediaChannel, PANOS London, Les Penelopes, People’s Communication Charter, RITS, VECAM, WACC.

Singoli promotori: Michael Eisenmenger, Regina Festa, Margaret Gallagher, George Gerbner, Bruce Girard, Alfonso Gumucio-Dagron, DeeDee Halleck, Cees Hamelink, Mike Jensen, Wolfgang Kleinwächter, Robert McChesney, Kaarle Nordenstreng, Seán Ó Siochrú, Claudia Padovani, Marc Raboy, Bob Scott, Sara Stuart.