Manifesto della piattaforma della società civile italiana sul WSIS
per aderire
Una Piattaforma della società civile italiana verso il WSIS che si propone come tavolo di confronto e discussione fra diversi soggetti e iniziative “dal basso” sui temi dell’informazione, della comunicazione e dell’accesso alla conoscenza e ai saperi.
Promossa dalla Campagna CRIS (Communication Rights in the Information Society, capitolo italiano) in collaborazione con le ONG italiane impegnate sui temi del divario digitale, esperienze di stampa alternativa, iniziative per un’informazione indipendente dal basso, la Piattaforma nasce in occasione del primo Summit mondiale che discuterà delle trasformazioni globali della società dovute all’avvento delle tecnologie di informazione e comunicazione e delle sfide che ne derivano: il divario digitale, il persistere di squilibri e di povertà, il raggiungimento degli obiettivi del Millenium Round dell'ONU, ma anche e soprattutto l’individuazione delle risorse e degli strumenti attraverso cui elaborare programmi in settori strategici per lo sviluppo delle società nei prossimi anni.
WSIS: un appuntamento da non mancare
Cosa
Le Nazioni Unite in collaborazione con ITU e altre organizzazioni internazionali, organizzano il primo Summit Mondiale sulla Società dell’Informazione
Chi
Il Summit è un processo intergovernativo ma (formalmente) tripartito che prevede la partecipazione di governi, agenzie internazionali, enti del settore privato e società civile
Quando
Ha luogo in due fasi, a Ginevra (10-12 Dicembre 2004) e a Tunisi (16-18 Novembre 2005)
Un’opportunità per la società civile …
Come affermato nei documenti preparatori del Summit, il contributo della società civile è fondamentale, tanto nella sostanza delle discussioni (partendo dalle molteplici esperienze realizzate in questi anni sui temi del divario Nord-Sud, dell’informazione dal basso e dei diritti di comunicazione), quanto nella partecipazione ad un processo che rende esplicita la necessità di una maggiore partecipazione dal basso alla definizione dello politiche internazionali.
… e un rischio
Il rischio è che prevalga, anche in questa sede, una visione della società della conoscenza chiusa e tecnologicamente determinata, un’idea della cultura e della conoscenza, come beni e merci da produrre, acquisire e scambiare come altre; un approccio chiuso e corporativo ai problemi relativi alla proprieta' intellettuale, un modello standardizzato di società “al singolare”, le cui regole sono dettate dal mercato e dagli interessi privati e l’accesso è garantito soltanto a chi ha risorse da spendere.
Ecco perché è necessario affermare che:
Nel riconoscimento dei fondamentali valori di libertà, dignità, giustizia e rispetto della diversità, la nostra visione della Società dell’informazione si fonda sul diritto a comunicare, come mezzo per promuovere e proteggere i diritti umani e rafforzare la vita delle persone e delle comunità, da un punto di vista sociale, economico e culturale. Pensiamo che informazione e conoscenza siano un’eredità comune, una risorsa fondamentale per la vita di ogni persona e ogni comunità, quindi un diritto da affermare sulla scena internazionale.
Lavorare per la costruzione della società della conoscenza per noi significa:
affermare che una società sostenibile, rispettosa della dignità e dei diritti delle persone non sarà solo fondata sull’informazione, ma sulla comunicazione, la conoscenza, la condivisione e l’accesso ai saperi;
affermare che la discussione in atto non si può restringere solamente al ruolo della tecnologia e allo sviluppo di infrastrutture: tecnologie, infrastrutture e servizi devono essere il mezzo e non il fine di ogni processo di rinnovamento della società;
riconoscere che l’accesso – universale, a costi ridotti, basato su risorse comuni - non deve essere inteso solo come accesso alla tecnologia, ma come opportunità per tutti di avere a disposizione tecnologie appropriate (con particolare riguardo ai gruppi svantaggiati), informazioni rilevanti, opportunità di sviluppo, educazione necessaria;
promuovere quindi una gestione del potere partecipata, decentralizzata, democratica e diffusa nei diversi settori della comunicazione – telecomunicazioni, informatica, media - che riconosca i bisogni delle popolazioni e sviluppi le potenzialità di partecipazione alla definizione stessa delle politiche;
contrastare ogni forma di concentrazione della proprietà e del controllo degli strumenti e dei canali della comunicazione, affermando i principi di pluralismo e diversità culturale e di genere, in particolare nel settore dei media, tradizionali, comunitari e alternativi
Chiediamo al governo italiano, in occasione del summit di Ginevra e dei suoi sviluppi futuri
di riconoscere le posizioni della società civile e di sviluppare modalità per un dialogo continuo fra i soggetti interessati
di inserire formalmente una rappresentanza della Piattaforma della società civile nella delegazione ufficiale al summit
di agire in maniera trasparente e favorire la massima apertura di tale processo, rendendo disponibili al pubblico informazioni e documentazioni rilevanti in un linguaggio comprensibile a tutti
di coinvolgere attivamente la società civile nella definizione dei documenti rilevanti, nell’attuazione degli impegni assunti a livello internazionale e nella definizione di politiche nazionali ed europee rilevanti
di contribuire a rafforzare il contributo attivo della Assemblea Plenaria della società civile al WSIS e delle sue articolazioni, rendendosi disponibile – in occasione degli incontri preparatori e del summit stesso - a fornire informazioni, ricevere input e a riportarne le posizioni nelle sedi della negoziazione intergovernativa
Ma il Summit non è l’unico obiettivo della mobilitazione
Il summit offre un’occasione rilevante per sollevare un dibattito pubblico fino ad ora limitato. Le tematiche sono complesse e coinvolgono mutamenti che hanno impatto sul nostro operato quotidiano nel breve e nel lungo periodo. La mobilitazione della società civile sui temi dell’informazione, della comunicazione, dell’uso delle tecnologie, dell’accessibilità agli strumenti per la riduzione dei divari dentro e fra le comunità umane, prosegue in diverse sedi, dal Forum Sociale mondiale al Forum Sociale Europeo, alle diverse iniziative internazionali.
La società civile italiana si impegna a:
promuovere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui diversi aspetti delle tematiche sollevate nell’ambito del Summit
organizzare iniziative culturali e politiche per l’affermazione dei principi di solidarietà e pluralismo nella società della conoscenza e per il diritto a comunicare;
produrre documentazione e materiali finalizzati ad ampliare il dibattito a tematiche lasciate ai margini del processo di Ginevra (diritti umani nell’era degli sviluppi telematici, diritto a comunicare, governance partecipativa, riforma delle organizzazioni internazionali, ruolo dei media);
attuare azioni di lobby in occasione della discussione di tematiche fondamentali a livello italiano ed europeo, promuovendo forme di governance orizzontale in ambiti quali: accesso e divario digitale; sicurezza personale, privacy e rispetto dei diritti fondamentali di espressione e comunicazione; concentrazione e pluralismo nell’informazione; tutela dei beni comuni e delle risorse fondamentali per lo sviluppo della società della conoscenza.
Inoltre la Piattaforma intende:
sostenere iniziative e progetti di legge volti al riconoscimento del diritto a comunicare attraverso le cosiddette "Tv di quartiere", che operano in cono d'ombra sfruttando frequenze rimaste inutilizzate.
promuovere tra i cittadini il volontariato dell'informazione in tutte le sue forme, e tutte le iniziative non commerciali di produzione culturale.
favorire progetti di cooperazione internazionale per la lotta all'analfabetismo, per lo sviluppo tecnologico sostenibile e la diffusione nei paesi impoveriti di strumenti per la "comunicazione dal basso".
denunciare tutte le circostanze in cui il settore dei media si sottrae al suo ruolo di servizio ai cittadini, per favorire interessi militari, economici o partitici in contrasto con l'interesse generale della collettività
rafforzare le strutture di monitoraggio gia' esistenti per l'analisi critica dei media, con particolare attenzione alla rappresentazione giornalistica e televisiva dei conflitti armati e dei fenomeni migratori.
La Piattaforma della società civile italiana verso il WSIS si propone come tavolo di confronto per favorire una più ampia conoscenza reciproca, la valorizzazione delle molteplici esperienze e la possibilità di elaborare posizioni e iniziative comuni.
La Piattaforma intende, inoltre, mantenere e rafforzare i legami con le iniziative della società civile transnazionale all’interno del Summit, in particolare con la campagna CRIS, Communication Rights in the Information Society (http://www.crisinfo.org
Invitiamo tutte le associazioni, gli individui e le diverse iniziative che riconoscono l’importanza di attivarsi su questi temi e condividono i principi che hanno ispirato questo tavolo di discussione, ad aderire a questa Piattaforma e ad attivarsi per ampliare la partecipazione della società civile nel processo del Summit e nella costruzione di occasioni di dialogo e riflessione a livello della realtà italiana.
Per iscriversi alla mailing-list: entra qui.
Siti di riferimento: http://www.cris-italia.info - http://www.crisinfo.org
Informazioni: info@cris-italia.info
Referenti CRIS per l'Italia:
claudia.padovani@unipd.it
jason.nardi@unimondo.org