CRIS
Documento tematico n.3

Qual è l’ importanza dei media comunitari per la società civile?

I community media (media di comunità) forniscono una vitale alternativa all’agenda orientata al profitto dei media dominanti. Sono guidati da obiettivi sociali invece che da motivi privati legati al profitto. Forniscono potere alle persone invece che trattarle come consumatori passivi e sviluppano il sapere locale al posto di rimpiazzarlo con soluzioni standardizzate. La proprietà e il controllo dei media di comunità sono radicati nelle comunità a cui prestano servizio e ad esse devono rendere conto. Inoltre sono impegnati nel promuovere i diritti umani, la giustizia sociale e gli approcci ad uno sviluppo sostenibile.

Una voce per la società civile.

La società dell’informazione promette molto – l’accesso al sapere vitale per la salute e l’educazione, una migliore e più trasparente informazione da parte dei governi e delle imprese, la democrazia elettronica, il commercio e lo scambio globale, la diffusione di notizie in tempo reale. Le comunità più povere del mondo e tuttavia non hanno le risorse per far sentire le loro voci in questo mutevole panorama sociale, esse di conseguenza corrono il doppio rischio di essere lasciate fuori da questa nuova economia e di diventare una terra di discarica culturale per i prodotti del mercato di massa creati da e per le economie più ricche.

I media di comunità aiutano a bilanciare queste ineguaglianze. Forniscono i mezzi per l’espressione culturale, la discussione di comunità, il dibattito. Forniscono notizie e informazioni e promuovono l’impegno politico. La radio è lo strumento di comunicazione più diffuso al mondo e la radio comunitaria è un mezzo pratico ed efficiente per raggiungere e connettere le comunità più svantaggiate del mondo. Allo stesso modo le pubblicazioni indipendenti e di comunità forniscono notizie e punti di vista che sono spesso esclusi dai corporate media. E nel campo dell’informatizzazione i media basati sulla rete Internet sono sempre più concepiti come mezzi per aiutare le comunità a raggiungere obiettivi economici, culturali e politici.

I community media in pratica

I media di comunità sono integrati con i processi della vita di comunità. Offrono dei mezzi concreti per la partecipazione pubblica e per difendere la diversità culturale. Il loro contenuto include news politiche ed economiche che facilitano il dialogo e il coinvolgimento nella comunità, messaggi della comunità e personali (matrimoni, riunioni, asini smarriti), auguri musicali, programmi educativi per lo sviluppo (salute, ambiente, genere sessuale), programmi d’informazione e d’intrattenimento che riflettono la cultura della comunità stessa. Attraverso l’accesso alla produzione e al consumo di comunicazioni rilevanti, questi media formano una piattaforma collettiva per il potenziamento della comunità.

Una tendenza crescente è la formazione di networks regionali, nazionali e transnazionali, che supportano iniziative di comunicazione locali e facilitano la partecipazione politica e sociale a tutti i livelli della comunità. Per esempio:
- Il National Community Radio Forum del Sud Africa sta sperimentando l’uso di Internet e dei satelliti per lo scambio di programmazioni di tipo sociale e notizie tra i 100 membri della community radio station nel paese.
- Nel Nord America, Deep Dish Television è un network che fornisce programmazione a 200/300 canali televisivi pubblici, educativi e municipali. I programmi sono prodotti da comunità differenti usando il satellite come mezzo di distribuzione.
- Il Broadcast Network latino americano degli indigeni, “Red Quiechua Satelital” combina le e-mail, l’audio via internet e le trasmissioni satellitari per collegare giornalmente 28 radio Quechua e Quichua e i loro pubblici con bollettini di notizie e riviste radiofoniche. Questi community media contribuiscono alla coscienza culturale e politica di 12 milioni di persone discriminate, di cui la maggior parte poveri Quechuas e Quichuas in Bolivia, Peru e Ecuador.
- 101.7 Mama FM: è una stazione radio di comunità istituita dalla Uganda Media Women’s Association (UMWA). La prima stazione radio al femminile dell’Africa, si rivolge a donne tra i 15 e i 45 anni, con programmi educativi sensibili ai problemi di genere e offre addestramento e praticantato per le giornaliste donna.
- A San Francisco e a New York, l’Independent Press Association fornisce una serie di servizi per sostenere sia l’aspetto finanziario che editoriale delle pubblicazioni indipendenti e di comunità che servono gruppi e comunità spesso emarginate dai media tradizionali.
- Attorno al mondo un numero crescente di Independent Media Centre stanno lavorando sodo per creare una piattaforma interattiva basata su Internet per raccogliere e diffondere informazioni su tematiche sociali e movimenti sociali.

Costruire i media di comunità

Visto che la comunicazione è un diritto fondamentale e una condizione necessaria per lo sviluppo sociale ed economico, i media di comunità possono apportare un contributo strategico a tale sviluppo. Ma un approccio sostenibile richiede delle fondamenta solide.

Costruire dei media di comunità richiede un approccio basato sull’”empowerment” delle persone e delle comunità, non di investitori privati. Gli Stati nazionali e le istituzioni internazionali devono garantire l’accesso alla produzione, la distribuzione e la fruizione a tutti i gruppi della società, devono garantire riforme legislative che assicurino l’accesso effettivo e devono essere implementate politiche di supporto per questo tipo di strumenti. Questo richiede un rafforzamento dei diritti di libertà d’informazione e di libertà d’espressione. Similmente, il copyright e la regolamentazione sulla proprietà intellettuale devono consentire la libera circolazione di conoscenze rilevanti per il benessere della comunità.

Una maggiore attenzione per il potenziale di sviluppo del broadcasting di comunità, e in particolare delle radio di comunità, è necessaria da parte di governi, agenzie intergovernative e settore privato. I progetti dei media comunitari richiedono assistenza per potersi adattare alle nuove tecnologie di produzione digitale e per incrementare il loro accesso a internet. Bisogna creare dei collegamenti strategici tra le community radio e lo sviluppo di centri di accesso, così come si devono sviluppare opportunità per riunire le risorse dei media comunitari di broadcast, della stampa e basati sul web.

In particolare lo sviluppo della community radio e il futuro della televisione di comunità dipenderanno dall’accesso alle risorse tecniche. Un accesso possibile a frequenze, canali e banda, e l’adozione di standard tecnici appropriati sono imperativi. I corpi governativi e intergovernativi, inclusa la International Telecommunications Union, devono assicurare uno spettro di allocazione e definire standard tecnici per lo sviluppo dei community media. Media privati e fornitori di telecomunicazioni dovrebbero offrire lo spazio per il canale e per le trasmissioni di comunità, gratuitamente o a basso costo.

Una prospettiva fiorente è quella dell’informatizzazione di comunità, che si occupa di attivare l’uso di tecnologie per l’informazione e la comunicazione (ICTs) nelle comunità. Questo unisce le prospettive di una varietà di soggetti: gli attivisti e i gruppi della comunità, i legislatori, gli utenti/cittadini, gli artisti, e una varietà di accademici che lavorano su queste discipline. Un approccio all’informatizzazione di comunità deve basarsi su: l’accesso alle opportunità del progetto di servizio, un telecentre o un centro di progettazione dell’accesso di comunità, un progetto del sistema di comunità, un servizio di consegna online e un supporto online. Le applicazioni dell’informatizzazione della comunità includono l’accesso a Internet della comunità, l’informazione della comunità, la partecipazione civica online, un servizio comunitario di consegna online, lo sviluppo economico comunitario, networks di educazione, addestramento, apprendimento, addestramento regionale e comunitario e telelavoro.

Una ricca letteratura si è sviluppata sull’informatizzazione delle comunità, e copre un vasto numero di argomenti, puntando l’attenzione su casi studio nel Nord America, Europa, America Latina e i paesi in via di sviluppo e presentando opportunità notevoli: come sono soddisfatti i bisogni di accesso in determinate comunità? I community networks sono capaci di costruire un ponte sopra il Divario Digitale? Lo sviluppo economico della comunità: come vi stanno contribuendo i community networks? I community networks stanno contribuendo all’inclusione sociale? Quali sono gli effetti di una maggiore partecipazione alla comunità? Lo sviluppo: i telecentres e altre strutture per l’accesso pubblico stanno rispondendo ai bisogni delle persone che vivono nei paesi in via di sviluppo? Come stanno contribuendo i community networks all’alfabetizzazione digitale?

Conclusioni:

I media comunitari sono fondamentali per creare una società civile forte e socialmente responsabile. Devono avere accesso a risorse finanziarie sufficienti e allo stesso tempo rispettare e preservare la propria indipendenza dal governo e dai media commerciali. Gli introiti ottenuti dalla vendita dello spettro elettromagnetico e dalle licenze sulle telecomunicazioni dovrebbero essere reinvestiti per scopi di comunicazione sociale, incluso il supporto allo sviluppo dei media comunitary. Dovrebbero essere realizzate iniziative politiche che promuovono e supportano i media comunitari a livello regionale, nazionale e transnazionale – come incentivi fiscali, fondi per la produzione e una legislazione che supporti la creazione di cooperative e altre forme di organizzazione no-profit. Lo sviluppo di politiche di comunicazione e l’investimento internazionale in tecnologie di informazione e comunicazione devono includere il supporto per i media basati sulla comunità.

Note: Letture di approfondimento:

- Fraser, Colin and Sonia Restrepo Estrada. Community Radio Handbook. UNESCO (Paris, 2001)
- Downing, John with Zamara Villarreal Ford, Geneveve Gil, and Laura Stein. Radical Media: Rebellious Communication and Social Movements. Sage Publications (Thousand Oaks, California, 2001).
- Geerts, Andrés & Victor van Oeyen. La Radio Popular frente al nuevo siglo. ALER (Quito, 2002)
- Girard, Bruce (ed). A Passion for Radio. Black Rose (Montreal/New York, 1992). Online at http://comunica.org/passion and in Spanish (RadioApasionados) at http://comunica.org/apasionados/
- Gumucio Dagron, Alfonso. Making Waves: stories of participatory communication for social change. Rockefeller Foundation (New York, 2001) Online at http://www.comminit.com/making-waves.html
- Gurstein, Michael, ed. Community Informatics: Enabling Communities with Information and Communication Technologies (Idea Publishing, 2000).
- Halleck, DeeDee. Hand held visions: the impossible possibilities of community media. Fordham University (New York, 2002)
- Keeble, Leigh and Brian D. Loader, ed. Community Informatics: Shaping Computer-Mediated Social Relations (Routledge, 2001).
- Mtimde, Lumko, Marie-Helene Bonin, Nkopane Maphiri, Kodjo Nyamaku, What is Community Radio. AMARC/Panos (Johannesburg, 1998)
- Peppino, Ana María. Radio Educativa , Popular y Comunitaria en América Latina. UAM (Mexico, 1999).
- Rodriguez, Clemencia. Fissures in the Mediascape: an international study of citizen’s media. Hampton Press (Cresskill, N.J. 2001)