CRIS

INCONTRO TASK FORCE GOVERNO - ROMA 17.11.03

Breve resoconto dell'incontro alla Farnesina tra Task Force governativa, società civile e imprese
18 novembre 2003 - Stefania Milan

Pesenti: Matilde Ferraro (Alisei), Paolo Zocchi (Unarete), Claudia Padovani (Univ. Pd), Jason Nardi (Unimondo), Angelamaria (CEU), Giulietto Chiesa (Megachip), Giuliano Gemelli e Andrea (youth caucus), Stefania Milan

Il governo italiano ha chiesto di incontrare la società civile per definire l’entrata di una persona in rappresentanza della società civile che farà parte della delegazione a Ginevra.

Aggiornamento da Ginevra (Guicciardi):
Anche la prepcom tre-bis, conclusasi venerdì scorso e che avrebbe dovuto essere l’ultimo appuntamento per chiudere i testi, non ha portato ad un accordo su Dichiarazione dei Principi e Carta d’azione. I principali punti di scontro sono:
* riferimento alla Dichiarazione dei diritti umani: Cina in particolare vuole evitarlo, mentre la posizione europea appare decisa a mantenerlo. (Alla società civile ad ogni modo sembra limitante che un documento come la dichiarazione dei principi che dovrebbe essere di “vision” faccia un misero riferimento ad una carta di sessant’anni fa senza andare oltre e comprendere ad esempio i diritti di comunicazione)
* media: non c’è stato accordo su un riferimento nei documenti alla stampa libera e indipendente
* sicurezza delle reti e delle informazioni, sicurezza militare; proposte dai paesi occidentali
* proprietà intellettuale: la posizione europea è sull’”accordare dei privilegi ai ricercatori perché non si fermi la ricerca”
* un punto scottante è la governance di Internet: cosa oltre l’ICAN? non si intende comunque fornire ora una soluzione quanto piuttosto indicare un processo evolutivo che tenga conto delle strutture esistenti
* controversie sui riferimenti a identità culturale e diversità culturale
* il punto più controverso riguarda l’adozione di un “digital solidarity fund”, proposto inizialmente dal Senegal e fatto proprio da Cina, I paesi occidentali propendono invece per una poco chiara “digital solidarity agenda”.

Relazioni società civile con delegazione italiana:
Dopo molti cambi, il Consigliere Guicciardi del Ministero Affari Esteri è a capo della delegazione italiana. I ministri coinvolti sono Stanca (Infrastrutture), Gasparri (Comunicazione), Frattini (Esteri). La delegazione del governo italiano è di basso profilo, nonostante la presidenza dell’UE.
Chiedono (ora!) l’inclusione di una persona della società civile nella delegazione italiana: dopo non aver mai dialogato in questi due anni con la società civile chiedono a due settimane dal summit l’inclusione della società civile, come a legittimare le loro azioni!
(Molte) perplessità se accettare o meno
Unico fattore positivo: se si partecipa si ha accesso a molte più informazioni

Le esperienze dei governi di alcuni paesi dimostrano diversi tipi di relazioni tra delegazione e rappresentante della società civile (es. governo Danimarca è particolarmente interessante: ha avuto libertà di movimento e di azione, mentre per esempio il rappresentante del Canada aveva per esempio di divieto di comunicare con la stampa)

Fatto salvo il livello basso della delegazione e lo scarso impegno del governo italiano, l’incapacità di mettere in rete e comunicazione con la società civile e l’assoluta inefficienza dimostrata in questo senso, l’accettazione ha senso se subordinata ad alcune clausole: l’assoluta trasparenza e la socializzazione dei documenti prodotti finora, l’impegno formale del governo alla costituzione di una task force società civile-governo fin dal gennaio 2004 per lavorare verso Tunisi (anche sembra che il problema sia di più ampia portata, cioè che manchi la volontà da parte del governo di lavorare con la società civile); autonomia nella scelta di chi designare e libertà di movimento nella delegazione governativa, possibilità di far parte della delegazione governativa ma anche di muoversi nelle diverse attività società civile

Si attende ora entro fine settimana la risposta di Guicciardi. Probabile un nulla di fatto. In ogni caso si è deciso di convocare una conferenza stampa prima del Summit per spiegare la posizione della società civile. Date probabili: 1-2 o 5 dicembre, Roma

Abbiamo chiesto di chiarire alcuni punti, come diritti umani e open source, Internet governance e la questione del digital solidarity fund. Criticato il coinvolgimento marginale e gli evidenti problemi di metodo nei rapporti della delegazione con la soc civile. Esposte “condizioni” per la partecipazione: autonomia nella decisione di chi scegliere, autonomia e libertà nella delegazione (modello danese), impegno formale in tempi stretti entro settimana ad attivare una task force che sia condivisa in tempi di coordinamento per Tunisi a partire da gennaio 2004