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Si oppone il Cocer Le rapppresentanze militari criticano duramente il testo. Facendo breccia tra gli «amici» di An che vogliono il ritiro

A causa della crisi di Governo i lavori della Camera sono sospesi, pertanto la discussione sulla delega al governo per la revisione dei Codici Penali Militari, prevista ieri, non si è svolta.

Nuovo rinvio in Parlamento per la discussione della legge Delega che è stata spostata nell'Ordine del Giorno di lunedì 18 aprile.

La legge delega per la riforma dei Codici Penali Militari torna in discussione alla Camera e la maggioranza viene battuta immediatamente nella votazione di un emendamento presentato dall'opposizione che pone pesanti vincoli alla operatività della legge in situazioni di conflitto armato.

Il 30 marzo scorso il Consiglio Comunale di Follonica (ventimila abitanti in provincia di Grosseto) ha approvato una mozione contro la censura preventiva conseguenza della riforma dei codici di guerra e di pace. La mozione è stata approvata con il voto favorevole di tutti i consiglieri del centrosinistra. Dai banchi dell'opposizione invece i consiglieri si sono alzati prima della discussione della mozione e del conseguente voto uscendo dall'aula nel vano tentativo di far mancare il numero legale. La mozione è stata presenata dal consigliere di Rifondazione Comunista Enrico Calossi pronto a recepire una richiesta del Maremma Social Forum.

La delega al governo per la riforma delle leggi penali militari di pace e di guerra si ferma a Montecitorio. Lo scorso 16 febbraio, infatti, le commissioni riunite Difesa e Giustizia della Camera hanno approvato, 18 voti contro 17, un emendamento di Elettra Deiana che ha sottratto al governo la possibilità di modificare il codice militare di guerra, svuotando di fatto il provvedimento. Per la Casa delle Libertà ora è tutto da rifare: per riportare la delega nella sua formulazione originaria, infatti, il testo dovrà essere eventualmente emendato in Aula e poi ritornare al Senato per un ulteriore passaggio parlamentare.

Il consiglio comunale di Ferrara ha approvato un O.D.G. contro la censura preventiva sulla guerra. Analogo testo è stato presentato discusso in consiglio provinciale, la votazione è slittata alla prossima settimana per mancanza di numero legale.

L'Assodipro* ha deciso di aderire all'appello contro l'attuale riforma dei codici penali militari giacente alla Camera dei Deputati. Lo fa insieme a tutte le Associazioni Culturali no-profit che già si oppongono sottoscrivendo le medesime preoccupazioni espresse dalla società civile e sottolineando l'importanza fondamentale della salvaguardia dei valori e dei diritti
sanciti dalla Costituzione Italiana.

Martedì dalle 15 un sit-in davanti a Montecitorio contro la legge delega in discussione alla Camera per l'applicazione del codice penale militare di guerra a tutte le missioni militari all'estero comprese quelle considerate «di pace». Il codice prevede dure condanne (dai 2 ai 20 anni di carcere) per chiunque divulghi informazioni riguardanti le missioni militari senza l'autorizzazione degli Stati maggiori.