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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

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La pacificazione (peacemaking)



Tra i compiti delle Nazioni Unite per cercare di prevenire un conflitto e mantenere la pace rientra la responsabilità di tentare di portare le parti ostili ad un accordo attraverso mezzi pacifici.

Il Capitolo VI dello Statuto delle Nazioni Unite contempla una lista globale di tali mezzi per la risoluzione di un conflitto. Questi sono stati ampliati in varie dichiarazioni adottate dall’Assemblea Generale, compresa la Dichiarazione di Manila del 1982 sulla Definizione Pacifica delle Dispute Internazionali e la Dichiarazione del 1988 sulla Prevenzione e la rimozione delle dispute e delle situazioni che possono minacciare la pace internazionale e la sicurezza e sul ruolo delle Nazioni Unite in questo settore.
Essi hanno anche costituito il soggetto di varie risoluzioni dell’Assemblea Generale, compresa la risoluzione 44/21 del 15 novembre 1989 sull’accrescimento della pace internazionale, della sicurezza e della cooperazione internazionale in tutti i suoi aspetti, in conformità con lo Statuto delle Nazioni Unite.
Le Nazioni Unite hanno maturato una vasta esperienza nell’applicazione di questi mezzi pacifici. Se i conflitti non sono stati risolti, non è perché le tecniche di definizione pacifica erano sconosciute o inadeguate. Il difetto sta innanzitutto nella mancanza di volontà politica delle parti nel cercare una soluzione alle loro differenze attraverso mezzi come quelli suggeriti nel Capitolo VI dello Statuto, e, in secondo luogo, nella mancanza di potere a disposizione di una terza parte se è questa la procedura scelta. L’indifferenza della comunità internazionale rispetto a un problema, o la marginalizzazione di esso, possono anche ostacolare le possibilità di soluzione.
Lo Statuto prevede che il Consiglio di Sicurezza possa raccomandare procedure appropriate o metodi per la definizione di una disputa e, se tutte le parti in controversia lo richiedono, fare raccomandazioni alle parti per un aggiustamento pacifico della disputa. L’Assemblea Generale, così come il Consiglio di Sicurezza e il Segretario Generale, riveste un importante ruolo che le è stato assegnato in base allo Statuto per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali.
La mediazione e il negoziato possono essere adottati da un individuo designato dal Consiglio di Sicurezza, dall’Assemblea Generale o dal Segretario Generale. Le Nazioni Unite hanno utilizzato molto spesso eminenti statisti per facilitare i processi di pace.

La Corte Internazionale di Giustizia
Nell’ambito delle attività di pacificazione, la Corte Internazionale di Giustizia svolge un ruolo importante. In base agli articoli 36 e 37 dello Statuto Consiglio di Sicurezza ha il potere di raccomandare agli Stati Membri la presentazione di una controversia alla Corte Internazionale Giustizia, all’arbitrato o ad altri meccanismi per la risoluzione delle controversie. Anche il Segretario Generale, in virtù dell’articolo 96, paragrafo 2, dello Statuto, può utilizzare la competenza consultiva della Corte così come altri organi delle Nazioni Unite.

Miglioramento attraverso l’assistenza
La pacificazione è a volte facilitata dall’azione internazionale volta a migliorare le circostanze che hanno contribuito a causare una controversia o un conflitto. Se, per esempio l’assistenza ai profughi all’interno di una società è essenziale ai fini di una soluzione, allora le Nazioni Unite dovrebbero essere in grado di fare ricorso alle risorse di tutte le agenzie e i programmi interessati. Insomma, l’intero sistema delle Nazioni Unite deve essere coinvolto per la pacifica risoluzione di un conflitto.

Sanzioni e problemi economici speciali
In circostanze nelle quali la pacificazione richieda l’imposizione di sanzioni in base all’articolo 41 dello Statuto, è importante che gli Stati che affrontano speciali problemi economici non solo abbiano il diritto di consultare il Consiglio di Sicurezza a proposito di tali problemi, come prevede l’articolo 50, ma abbiano anche una possibilità realistica di vedere le loro difficoltà affrontate. Anche le istituzioni finanziarie, perciò, rivestono un ruolo nella pacificazione.

Uso della forza militare
Lo Statuto delle Nazioni Unite prevede che, che se i mezzi pacifici non sortiscono effetto, dovrebbero essere utilizzate le misure previste nel Capitolo VII, su decisione del Consiglio di Sicurezza, per mantenere o restaurare la pace internazionale e la sicurezza di fronte a una “minaccia alla pace, una violazione della pace o un atto di aggressione”.
In base all’articolo 42 dello Statuto, il Consiglio di Sicurezza ha l’autorità di intraprendere un’azione militare per mantenere o ripristinare la pace internazionale e la sicurezza, soltanto quando tutti i mezzi pacifici hanno fallito. Con accordi speciali contemplati nell’articolo 43 dello Statuto, gli Stati Membri intraprendono la costituzione di forze armate, forniscono assistenza e strutture disponibili al Consiglio di Sicurezza per gli scopi enunciati nell’articolo 42, non solo su base provvisoria ma permanente.

Unità per il rafforzamento della pace
La missione delle forze in base all’articolo 43 sarebbe di rispondere a un’aggressione diretta, imminente o attuale. I “cessate-il-fuoco” sono spesso stati concordati ma non rispettati, e alle Nazioni Unite è stato spesso chiesto di inviare forze per ripristinare e mantenere la tregua. Questo compito può talvolta eccedere la missione delle forze di mantenimento della pace e le aspettative di chi contribuisce alla forza di pace. Secondo l’Agenda per la pace, “può non esserci una linea divisoria tra pacificazione e mantenimento della pace. La pacificazione è spesso un preludio al mantenimento della pace - proprio come il dispiegamento di una presenza delle Nazioni Unite sul campo, può ampliare le possibilità di prevenzione di un conflitto, facilitare il lavoro di pacificazione e in molti casi servire come un pre-requisito per la costruzione della pace.”


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