CRIS

Informazione, Tunisia oscura e minaccia

15 novembre 2005 - Lettera22
Fonte: Il Manifesto - http://www.ilmanifesto.it

Alla vigilia del summit dell'Onu sulla società dell'informazione, che si apre domani a Tunisi, il clima nella capitale si surriscalda. E mentre ieri Le Monde invitava la Francia ad «astenersi dalla partecipazione» al vertice dopo l'aggressione di un giornalista di Liberation, dalla città maghrebina arrivavano altre denunce di minacce, intimidazione fisica e oscuramento di siti Internet «sensibili». Amnesty International ha diffuso ieri un rapporto in cui denuncia gravi violazioni dei diritti umani. «Il summit poteva costituire un'opportunità per il governo tunisino di presentare al mondo un'immagine positiva del paese», dice Concetta Tuccillo, coordinatrice Tunisia della sezione italiana. Secondo Amnesty le autorità non hanno colto l'occasione per «consentire maggiore apertura e allentare i rigidi controlli in materia di libertà di associazione e di espressione». La cronaca della giornata lo testimonia. Le autorità tunisine hanno cominciato con l'oscurare i siti di Amisnet e di Lettera22, che avevano promosso una raccolta di firme per la liberazione degli internauti di Zarizs, nove navigatori condannati a 13 anni di galera per essersi avventurati su siti sotto osservazione. Anche la pagina web del sito «ilsecolodellarete», che ospita l'appello, non è da ieri più raggiungibile dalla Tunisia. La beffa è che dalla press room del vertice i siti sono visibili.

Ma i fatti più gravi riguardano le intimidazioni fisiche ai giornalisti o agli inviati delle varie associazioni che ieri si sono visti sbarrare la strada da una cinquantina di agenti in borghese mentre si recavano a visitare un'organizzazione tunisina dell'opposizione. «Ieri mattina - racconta il presidente di Amisnet Francesco Diasio - sono stati picchiati due attivisti della Lega tunisina dei diritti dell'uomo e del Consiglio nazionale delle libertà in Tunisia (Cnlt). Alla conferenza stampa al Goethe Institut dove si denunciavano le limitazioni all'accesso al Csis (il summit parallelo della società civile), la polizia in borghese ha circondato i locali per impedire l'ingresso». In seguito, «quando ci siamo recati alla sede del Cnlt c'erano una cinquantina di poliziotti in borghese che ci hanno intimato senza troppe formalità di allontanarci».