CRIS

La sfida dei popoli ai monopoli

L'agenda del summit tunisino - Internet governance, accesso alle tecnologie, solidarietà digitale, brevetti e copiright.
12 novembre 2005
Fonte: Liberazione - http://www.liberazione.it

La questione finanziaria nella lotta al digital divide, l'internet governance e l'implementazione delle proposte saranno i tre pilastri della seconda fase del summit. L' approccio "multistakeholder" che ha rappresentato una novità assoluta per l'Onu e che vedrebbe l'impegno congiunto di vari soggetti politici pubblici, privati e sociali, con un ruolo importante attribuito alle autorità locali e alla società civile, rimane in una dimesione virtuale. La tendenza sembra invece quella di un ritorno alla partnership pubblico-privato con un ruolo decisivo degli investimenti nel settore privato e aziendale per lo sviluppo delle Tecnologie per l'Informazione e la Comunicazione. La questione finanziaria è affrontata da una prospettiva di libero mercato senza sostanziali riferimenti al ruolo dei finanziamenti pubblici e ad un'agenda concreta per la lotta al digital divide. Unico contententino per i paesi poveri deciso al wsis di Ginevra è stato l'istituzione di un fondo per la solidarietà digitale, ovvero un fondo assistenziale che consiste in una tassa discrezionale proposta a tutti i paesi ricchi dell'1% sul totale del guadagno dei settori high tech. Secondo le organizzazioni della società civile la sfida del digital divide non è solo un'opportunità di business ma vanno affrontate la libertà d'accesso, il diritto alla condivisione della conoscenza e il riconoscimento di nuovi beni comuni impedendo che brevetti e copyright diventino barriere insormontabili per accedere alla conoscenza prodotta collettivamente. Dell'internet governance infine si discuterà molto a Tunisi ma si sono già verificati contrasti tra l'Onu e l'Amministrazione Bush che preferirebbe concentrare le redini di Internet nelle mani di un solo paese attraverso l'Icann (autorità internazionale sui domini e sugli indirizzi ip) che dipende mani e piedi dal Dipartimento del Commercio americano, mentre l'Onu ridurrebbe l'icann ad un ruolo tecnico dando invece priorità ad una gestione condivisa della rete affindandola a qualche agenzia delle Nazioni Unite, per esempio all'Itu (International telecommunication Union), con sede a Ginevra. Anche l'Unione Europea si è espressa per una maggiore autonomia dagli Usa degli organi di governo della rete. Suscita però qualche sospetto il fatto che a sostenere la visione Onu siano paesi come la Cina e l'Iran che rappresentano la visione piu autoritaria della rete. Insomma la partita è aperta e non è detto che si risolverà a Tunisi.