CRIS
Giornalista di «Libération» picchiato dopo aver intervistato dei dissidenti

Tunisi, aggredito reporter francese inviato al summit sull' informazione

Il caso getta un' ombra sul summit Onu ospitato dal governo Ben Ali, sempre più sotto accusa per la scarsa democrazia.
15 novembre 2005 - Cecilia Zecchinelli
Fonte: Corriere della Sera

Non parte certo bene il grande Summit mondiale dell' Onu sulla società dell' informazione, in programma a Tunisi da domani a venerdì. Già tenere un vertice sulla comunicazione in un Paese noto per la repressione spesso violenta di opinioni diverse da quella del regime era stato giudicato da molti un paradosso. «Come organizzare un vertice sulla sessualità in Vaticano o sui diritti umani in Libia» ha detto Robert Ménard, capo di Reporter senza frontiere. Ma il caso di Christophe Boltanski, giornalista di Libération aggredito venerdì notte nel quartiere delle ambasciate di Tunisi, sta quasi offuscando il programma ufficiale del summit - da cui sono esclusi diritti umani e libertà d' espressione - nonostante vi siano attesi 17 mila partecipanti, tra cui una cinquantina di capi di Stato e di governo. Boltanski, come scrive lui stesso, è stato percosso e pugnalato alla schiena da quattro uomini che lo avevano temporaneamente accecato con gas lacrimogeno, per poi abbandonarlo sanguinante e portarsi via la sua borsa con gli appunti e le registrazioni delle interviste. Ovvero tutto il lavoro che il reporter aveva fatto nei quattro giorni precedenti, incontrando dissidenti e attivisti, avvocati e sindacalisti. Tutti sorvegliati, tutti censurati in un Paese dove la stessa Libération è proibita da anni e l' accesso a Internet altamente controllato: molti siti, anche italiani, sono da tempo «bloccati». Boltanski proprio quel giorno aveva pubblicato sul suo giornale un duro reportage su questi temi, compresa una manifestazione di sostegno alle otto personalità tunisine (ora salite a dieci) che dal 18 ottobre sono in sciopero della fame per protesta contro il governo Ben Ali. Manifestazione repressa dalla polizia con violenza. E il reporter francese ha continuato, uscito dall' ospedale, a scrivere della mancanza di democrazia in questo Paese, di cui si parla poco all' estero, mentre le reazioni a livello internazionale si facevano sempre più numerose e dure. Da parte della stampa ovviamente (Le Monde ha invitato a boicottare il summit, anche l' italiana Fnsi ha condannato), ma anche dei politici (Parigi con un certo ritardo, visti gli ottimi legami con Tunisi). Intanto, altri giornalisti stranieri sono stati molestati. E il summit sull' informazione si prepara ad aprire, con un certo imbarazzo.