Aggiornamento dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime forte preoccupazione per il peggioramento della situazione della popolazione civile in Somalia che si trova nuovamente esposta ai combattimenti incessanti e indiscriminati a Mogadiscio e in altre zone del Paese.
L’UNHCR stima che dall’inizio dell’anno oltre 100.000 civili somali siano stati costretti a fuggire dalle loro case in tutto il Paese.
Gli ultimi scontri tra le forze governative e la milizia di Al-Shabaab si sono concentrati nelle periferie a nord di Mogadiscio, a Shangaani, Cabdulcasiis, Yaaqshiid e Kaaraan. Da febbraio circa 33.000 somali hanno dovuto lasciare le proprie case in fuga dai combattimenti a Mogadiscio.
Quasi 14.600 di loro sono fuggiti nel corridoio di Afgooye, una striscia di terra a 30 km a ovest di Mogadiscio. In quest’area i sovraffolati insediamenti di fortuna ospitano già 366.000 sfollati interni. In migliaia sono fuggiti anche in altre aree del Paese.
La maggiore preoccupazione dell’UNHCR riguarda la sicurezza e il benessere di circa 8.300 persone che, non avendo i mezzi per lasciare Mogadiscio, sono rimasti intrappolati nella capitale. Finché gli scontri proseguiranno, le agenzie umanitarie non saranno in grado di avere accesso e dare assistenza a questi sfollati interni estremamente vulnerabili.
Intanto in Kenya quasi 10.000 nuovi rifugiati somali sono stati registrati nelle prime nove settimane di quest’anno. In considerazione del proseguire dei combattimenti in Somalia, l’UNHCR teme che il complesso per rifugiati di Dadaab, nel Kenya settentrionale, che già ospita circa 270.000 rifugiati, dovrà subire un ulteriore importante incremento nel numero di nuovi arrivi dalla Somalia.
La Somalia resta uno dei Paesi che genera il maggior numero di sfollati interni e rifugiati nel mondo. Ci sono oltre 1,4 milioni di sfollati interni in Somalia, mentre più di 560.000 somali vivono come rifugiati nei Paesi confinanti e vicini.